Il Comune di Tivoli ricorre al Tar contro la discarica a Corcolle

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    Il Comune di Tivoli ricorre al Tar contro l’apertura della discarica a Corcolle-San Vittorino. Un’azione che il sindaco Sandro Gallotti aveva già annunciato e che è stata resa concreta per rafforzare la contrarietà dell’amministrazione al progetto deciso dal Commissario delegato per l’emergenza ambientale.

    “Un gesto necessario per tutelare il nostro territorio – ha commentato il sindaco Gallotti -. Non si deve abbassare la guardia nei confronti di un tema molto delicato. Ad ogni occasione abbiamo ribadito la nostra netta contrarietà all’apertura di una discarica a pochi passo da Villa Adriana, Patrimonio dell’Umanità Unesco, e useremo tutti gli strumenti che la legge ci consente per fare la nostra battaglia. Appelli mossi anche da associazioni e cittadini che hanno trovato eco internazionale. Tivoli non può permettere che attraverso l’arrivo dei rifiuti venga perpetrato un enorme danno all’economia, al turismo, all’ambiente e alla salute pubblica. Un territorio tra l’altro già compromesso per la presenza della discarica di Rocca Cencia e di quella dell’Inviolata a Guidonia”.

    Il ricorso presentato dal Comune di Tivoli si rivolge a Presidenza del Consiglio dei Ministri, Prefetto di Roma, Commissario Delegato Superamento Emergenza Ambientale del Territorio Provincia di Roma, Roma Capitale, Provincia di Roma, Regione Lazio, Prefetto di Roma, Ministero dell’Interno, per ottenere “l’annullamento del decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 22/07/2011; dell’ordinanza del Presidente del Consiglio dei Ministri n.3963 del 6/09/2011; del decreto del Commissario Delegato prot. n. 208625/2011 del 24/10/2011 e di ogni altro atto presupposto, conseguente e connesso”.

    Netta ed inequivocabile la posizione del Comune annunciata nel ricorso: l’apertura della discarica a soli 800 metri dal sito archeologico di Villa Adriana e soli 200 metri dal territorio del Comune di Tivoli, all’altezza dell’insediamento abitativo di località Capannelle “causerebbe gravi danni allo straordinario patrimonio archeologico ubicato nel territorio di Tivoli e alla salubrità dell’ambiente, per il conseguente notevole inquinamento di aria, acqua e suolo”. Inoltre “la vocazione agricolo- turistico-culturale del territorio di Tivoli sarebbe irrimediabilmente compromessa da tale decisione, con conseguenti danni per l’economia e l’occupazione del comprensorio”.

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