Il Frascati nell’élite dei vini. Mazzocchi (ARSIAL): orgogliosi del lavoro certosino dell’Agenzia sulla qualità

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    «Il Frascati nell’élite dei vini. È arrivata ieri, dal Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali – Comitato Nazionale Tutela Vini – la Docg, denominazione di origine controllata e garantita, per il Frascati Superiore e il Frascati Cannellino. Questo importante riconoscimento – afferma il Sindaco Stefano Di Tommaso – è motivo d’orgoglio e soddisfazione, soprattutto in considerazione che il Lazio può vantare soltanto un altro vino Docg. Un ulteriore stimolo per l’intero comparto che premia l’impegno coerente e sistematico dell’Amministrazione Comunale in questi miei primi due anni di governo, insieme al Presidente del Consorzio Tutela Denominazione Frascati Mauro De Angelis, ai produttori e alle cantine per l’ulteriore valorizzazione del nostro vino e un migliore posizionamento sul mercato interno ed estero. Un risultato – aggiunge Di Tommaso – che premia un’eccellenza che, nell’ultimo anno, ha ottenuto rilevanti riconoscimenti a livello nazionale da parte delle riviste specializzate e dai maggiori esperti in materia, come il Gambero Rosso, l’Associazione Italiana Sommelier e Luca Maroni».

    Una notizia per il Frascati che fa risplendere ulteriormente il nome di questo vino nell’Olimpo delle migliori produzioni enologiche non solo della regione. “Per il Frascati – commenta il Commissario straordinario ARSIAL, Erder Mazzocchi – si è aperta davvero una nuova stagione di prestigio legata a quel concetto di ‘autenticità produttiva’ che per il Lazio sta pagando non poco in termini di considerazione enologica. I recenti riconoscimenti delle principali Guide di settore sono la dimostrazione di quanto oggi sia riuscito a diventare un prodotto di eccellenza. Ed è su questo che vogliamo scommettere per rilanciare ancora di più il vino più famoso dei Castelli Romani”.

    Altro capitolo la Doc Roma, che nasce come grande vino di qualità con un nuovo marchio che sfrutta le immense potenzialità del brand Caput Mundi che non andrà per nulla a sovrapporsi alle denominazioni esistenti. Tramite l’adozione di parametri stringenti e puntuali sul fronte qualità della Romanella, tipologia di spumante della Roma Doc, su cui si sono spesi i tecnici di ARSIAL, che hanno, tra l’altro, incassato i complimenti del Comitato, si è raggiunto l’intento di elevare la qualità di questo vino frizzantino oramai screditato e oltremodo popolare.
    Legittimazione ufficiale, dunque, per quella che nasce come un’opportunità di marketing innovativo per la regione, con una finalità precisa che il Commissario Mazzocchi spiega così: “Roma per secoli è stata un’immensa vigna. Oggi è un’enorme metropoli. Ma la sua tradizione alimentare e culturale, la sua posizione geografica e climatica particolarmente vocata non devono essere sacrificate. Ecco da dove nasce la volontà di creare una Doc Roma, basata sulla certezza che l’elevata qualità dei vini presenti sul territorio, unita al nome della Città Eterna, sapranno far breccia nel cuore dei milioni di visitatori e di pellegrini che ogni anno la visitano”. “Siamo orgogliosi – conclude il Commissario ARSIAL – del certosino lavoro dei tecnici dell’Agenzia che sono riusciti a sostenere l’importanza di parametri qualitativi nelle azioni di riconoscimento dei nostri vini. L’assistenza di ARSIAL in materia proseguirà nella redazione dei singoli fascicoli tecnici delle nuove e vecchie Denominazioni d’origine riconosciute, nel rispetto nella normativa comunitaria”.

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