LAZIO, VIOLENZA DI GENERE, PATANÈ (PD): CON NUOVA LEGGE PIÙ SERVIZI E TUTELE E UN FONDO DA UN MILIONE DI EURO

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    Eugenio Patanè

    Eugenio Patanè

    “Oggi è un giorno molto importante alla Pisana: abbiamo approvato la proposta di legge contro la violenza di genere, dando un segnale forte all’interno di una battaglia culturale ed educativa verso questo fenomeno così preoccupante che lede i diritti inviolabili della persona” a parlare è Eugenio Patanè, presidente della Commissione Cultura e Pari Opportunità del Consiglio regionale del Lazio, al termine della seduta di Commissione che ha visto l’approvazione della proposta di legge 33 contro la violenza di genere.

    “Con il testo unico abbiamo voluto superare la frammentarietà normativa, sviluppare una politica regionale integrata e superare una concezione settoriale degli interventi. La legge – che ora andrà alla discussione dell’aula consiliare – porta con sé tante novità: dalla garanzia di omogeneità territoriale dei centri antiviolenza a nuovi servizi come le case di semiautonomia, i percorsi di inserimento lavorativo, le borse di studio per i figli delle vittime, i progetti sui sex-offenders, fino all’istituzione dell’Osservatorio, occhio vigile sullo stato di applicazione e luogo di approfondimento sulle politiche di genere” – prosegue Patanè – “e di una Cabina di Regia, che fungerà da raccordo tra gli assessorati competenti, le associazioni, i centri antiviolenza e le altre istituzioni e predisporrà il Piano attuativo triennale degli interventi. Il tutto con uno stanziamento complessivo di un milione di euro e l’istituzione di un apposito Fondo, come previsto dalla norma finanziaria approvata in commissione Bilancio”.

    “Abbiamo costruito letteralmente questa legge con il coinvolgimento attivo dell’associazionismo femminile e di tutti gli attori impegnati a livello regionale” – dichiara in conclusione il consigliere Patanè – “avvalendoci delle competenze e dei saperi e mutuando le buone pratiche già sperimentate. Volevamo una legge che intervenisse in modo efficace con azioni integrate di prevenzione e contrasto al fenomeno della violenza di genere e lo abbiamo fatto scegliendo il metodo della condivisione e della partecipazione.”

     

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