‘Made in Rome’, scontro tra i castelli e la Capitale

Più informazioni su

    Il presidente della comunità montana Castelli Romani e prenestini, Giuseppe De Righi – si legge in una nota – ha scritto una lettera al sindaco di Roma nella quale lamenta la decisione presa dal primo cittadino di creare un brand commerciale dal titoli «made in Rome». Scrive De Righi: «L’idea di ricomprendere nel Made In Rome anche i prodotti della nostra tradizione più consolidata ci ha lasciato perplessi e, se vogliamo, un poco contrariati, sia per il metodo seguito, sia per la sostanza della proposta. Sul metodo, dobbiamo osservare ancora una volta che le Autorità romane considerano l’area dei Castelli (…) un pezzo dell’indistinto hinterland, sul quale disporre come più aggrada, senza neanche consultare chi lo abita». Il presidente si riferisce a un punto dolente, che fa riferimento in generale ad un approccio politico di Roma-Capitale che a suo avviso tende a cancellare le autonomie locali, incorporandole come periferie nell’area metropolitana. Il presidente concludendo la missiva dice: «Mi permetto di rivendicare un valore certo e ben conosciuto al brand dei Castelli romani e prenestini, che sarebbe sciocco lasciar cadere, sia come proposta commerciale, sia come risultanza del portato storico e culturale del nostro territorio, che mantiene una sua identità ed un suo progetto di sviluppo». Righi conclude con un invito diretto al primo cittadino: «Ti invito allora a valutare con la dovuta attenzione l’iniziativa intrapresa, che rischia di riaprire solo antichi elementi di frizione, e a considerare invece con noi la necessità di rivolgerci insieme alla Regione, che ne ha la specifica competenza, per definire un percorso di comune interesse su tutte le problematiche delle produzioni agroalimentari: dal sostegno alla valorizzazione; dalla tipizzazione agli sbocchi commerciali».

    Più informazioni su