Monterotondo, “Chi occupa calpesta le regole e fa male alla città”

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    Diffida formale a lasciare gli alloggi entro sette giorni pena l’emissione di una vera e propria ordinanza di sgombero. E’ la ferma reazione dell’Amministrazione comunale di fronte all’occupazione abusiva di sei alloggi di edilizia residenziale pubblica, realizzati nell’ambito del programma di intervento in via della Fonte e non ancora completati, avvenuta qualche giorno fa con l’effrazione del cancello d’ingresso ad opera di alcuni nuclei familiari.

    Tra l’altro l’immobile in questione, ancora in area di cantiere, non può in alcun modo essere ritenuto abitabile per l’assenza di acqua potabile, di corrente elettrica e di allaccio in fogna, con gravi rischi anche per la stessa salute degli occupanti e in particolare dei bambini presenti e con possibili rischi da incendio.

    «Chi occupa alloggi popolari – afferma il sindaco Alessandri – fa male alle regole e fa male alla città. La nostra Amministrazione non è certo adusa agli sgomberi forzati e capisco pure il disagio, le difficoltà e lo sconforto all’origine di certe azioni, che comunque accomuna tanti nuclei familiari nelle medesime condizioni. E’ tuttavia intollerabile che l’arrembaggio dei più intraprendenti abbia la meglio sul diritto di tutti gli altri, che le prevaricazioni danneggino chi magari avrebbe maggiori titoli per l’assegnazione. Per questo e pur confidando nel senso di responsabilità degli occupanti, non posso non annunciare che faremo tutto ciò che la legge consente di fare per liberare gli alloggi indebitamente occupati, a fronte delle soluzioni che ci impegniamo a trovare per chiunque viva, effettivamente e in maniera dimostrabile, un disagio abitativo».

    Nel ricordare che gli Uffici sono tuttora impegnati ad esaminare le numerose domande pervenute al fine di stilare la nuova graduatoria d’assegnazione di alloggi di edilizia residenziale pubblica progettati o in via di realizzazione, l’Amministrazione comunale evidenzia anche che l’occupazione si configura non solo come reato ma anche come causa di danno diretto al Comune, di cui i responsabili potranno essere chiamati a rispondere, poiché compromette la possibilità di assegnare gli alloggi agli aventi diritto proprio sulla base della graduatoria pubblica in via di definizione.

    «Certamente in una situazione di disagio abitativo così conclamata – aggiunge il vicesindaco e assessore al patrimonio immobiliare comunale Gerardo Casamenti – è comprensibile, ma non certo giustificabile, che qualcuno, spinto dal bisogno, cerchi di saltare la procedura amministrativa per regolarizzarne l’assegnazione occupando alloggi tra l’altro non ancora acquisiti al patrimonio. In questo modo, però, si mortifica il diritto di tutti gli altri. Confermo in ogni caso tutto il nostro impegno, pur nelle difficoltà economiche di questo particolare momento di crisi, perché si possano trovare soluzioni alle crescente domanda di alloggi pubblici».

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