Monterotondo: “Necessarie nuove azioni in difesa del SS Gonfalone”

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    “Necessarie nuove azioni in difesa del SS Gonfalone”

     

    Continua a preoccupare il futuro del SS Gonfalone, la cui piena operatività è messa a dura prova da provvedimenti restrittivi della Asl Rm G. L’ultimo in ordine di tempo è l’imminente trasferimento di un pediatra dal reparto di neonatologia del nosocomio eretino ad un altra struttura, operazione che mette fortemente a rischio la copertura delle attività di quello che resta un reparto assolutamente essenziale, unico per un bacino d’utenza di 200mila persone.

     

    «Siamo seriamente preoccupati – afferma il sindaco Alessandri perché assistiamo ad un progressivo smantellamento delle funzionalità dell’ospedale. Preso atto dell’indisponibilità della Asl a comunicare le proprie strategie, noi come Istituzioni cittadine e soprattutto gli operatori dell’ospedale continuiamo ad interrogarci sulla logica che muove certi provvedimenti. Se questi sono la conseguenza dell’annunciato programma di riorganizzazione generale delle strutture ospedaliere di competenza, non è possibile che non venga rilevato il fatto che questi stanno mettendo sempre più a rischio l’operatività del SS Gonfalone».

     

    Nel registrare con favore l’interrogazione che il consigliere regionale Lucherini ha rivolto alla presidente della Regione Lazio sulla vicenda, il sindaco invita la città a tenere alta la guardia. «L’anno scorso – prosegue – grazie alla mobilitazione di tutte le componenti cittadine, da quelle istituzionali e politiche all’associazionismo fino allo spontaneismo dei singoli cittadini, il SS Gonfalone è stato salvato dalla chiusura. Ora è arrivato il momento di fare un bilancio della mobilitazione contro il decreto 80 e di rilanciare con forza l’iniziativa in difesa del SS Gonfalone, accendendo i riflettori sulle sue reali condizioni di operatività e trovando nuove ed urgenti forme di contrasto a quello che rischia di passare come uno smantellamento implicito e progressivo della nostra struttura ospedaliera».

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