Prosegue all’aeroporto di Fiumicino la protesta dei lavoratori della Argol

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    Prosegue all’aeroporto di Fiumicino la protesta dei lavoratori della Argol (la società che dal 1994 si occupa per conto della compagnia aerea Alitalia della movimentazione dei componenti aeronautici e della logistica), ai quali alla fine del mese scade il contratto di lavoro con Alitalia e non sarà rinnovato. Quattro lavoratori, come è avvenuto ieri mattina, costantemente presidiati da uomini delle forze dell’ordine, si sono incatenati all’interno della hall Partenze del Terminal 1. Insieme con loro, oltre ad alcuni sindacalisti della Cub Trasporti Nazionale, tra i quali Fabio Frati e Andrea Cavola, ci sono anche un’altra trentina di dipendenti della Argol, che distribuisce volantini e mostra ai passeggeri striscioni con scritte di protesta contro i 76 licenziamenti. «Alitalia-Cai vuole sostituirci con lavoratori precari sotto pagati e senza diritti – si legge in un volantino della Cub Trasporti -. Colaninno e Sabelli hanno deciso di cancellare le poche regole rimaste a tutela del lavoro negli aeroporti, fermiamo la ‘macellerià sociale.». Dopo i quattro lavoratori della Argol che questa mattina si sono incatenati all’interno della hall del Terminal, ora altri quattro di loro si sono arrampicati ad un’altezza di circa 30 metri su una scala antincendio a ridosso di un hangar «Avio-6» adibito alla verniciatura degli aerei di Alitalia. Lungo la scala antincendio campeggiano due lenzuoli bianchi sui quali compare la scritta «operai Argol, no ai licenziamenti». Insieme con loro ci sono alcuni sindacalisti della Cub Trasporti nazionale tra cui Fabio Frati e Antonio Amoroso (e non Andrea Cavola come erroneamente riportato precedentemente, ndr). «Esprimo la mia piena solidarietà ai dipendenti Argol che anche questa mattina continuano nella protesta in difesa del loro posto di lavoro – sostiene in una nota Bruno Astorre, vicepresidente del Consiglio regionale del Lazio – la situazione è ormai insostenibile, il grido di queste persone va ascoltato. Alitalia deve rispettare la clausola sociale prevista – conclude la nota – nell’accordo firmato con i sindacati per garantire il futuro dei lavoratori e delle loro famiglie».

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