Regione, costi politica. Storace: “Depositata proposta legge per riduzione indennità Consiglieri”

Più informazioni su

    “Se il Parlamento esita,questo non e’ un buon motivo per farlo anche nel territorio. In un tempo dicrisi drammatica per i cittadini, la politica ha il dovere di rendersi conto diquanto le ruota attorno e deve accettare quantomeno una sospensione dei privilegidi cui gode. Stipendi alti, che stridono con la realtà congiunturale del Paese.E trattamenti che se avevano un senso anni addietro, ora risultanoclamorosamente ingiustificati”. E’ quanto scrive sul suo blog, Francesco Storace, segretario nazionalede La Destra e capogruppo in Regione Lazio.
    “Per questi motivi,ieri, a nome de La Destra al Consiglio regionale del Lazio, assieme a RobertoBuonasorte – spiega Storace – abbiamo depositato una proposta di legge per la riduzionedei costi della politica, che intende ridurre per un triennio a 5000 euro nettimensili le indennità di carica dei consiglieri regionali, con la concomitantesospensione della diaria e dei rimborsi spese, abrogando infine l’indennità difine mandato.
    E’ un interventoche proponiamo anche per far capire ai cittadini della nostra regione che non e’vero che la classe politica sia insensibile rispetto ai sacrifici che lepersone sono costrette a fronteggiare. Il profondo convincimento che ha portatoLa Destra a formulare questa proposta di legge fa riferimento alla sensibilitàrivolta ai temi sociali che contraddistingue il nostro movimento, e nasce dallaconstatazione che sia illusorio ridurre queste problematiche a semplicioperazioni matematiche nei bilanci delle istituzioni, perché più strettamenteconnesse a un deterioramento etico della nostra società. E’ vero che questotipo di provvedimenti non risolve le questioni di bilancio, ma introduconoelementi di giustizia sociale: reputiamo necessario un cambio di passo dellapolitica che per prima deve offrire esempio di morigeratezza se chiede poi aicittadini di agire secondo i dettami dell’austerità.
    In questo contesto –continua il leader de La Destra – si incastona la nostra proposta di legge chesottoponiamo al Consiglio regionale per dare un ulteriore segnale verso lariduzione dei costi della politica.
    Nella proposta,agli articoli 1 e 2, già da questa legislatura si abroga l’indennità di finemandato, ritenendo superato e assolutamente anacronistico questo istituto,poiché non ha più senso che il mandato elettivo preveda una sorta di“liquidazione” al pari di un qualunque rapporto di lavoro. Infatti l’indennitàdi carica, e per alcuni anche di funzione, rappresenta un adeguato surrogatoper la temporanea sospensione della propria attività lavorativa durantel’esercizio del mandato, il quale deve essere considerato sempre come unservizio reso al Paese.
    Nell’articolo 3, sipropone invece la sospensione per un triennio dell’articolo 8 della L.R. n14/98 che prevede lo stanziamento di somme di denaro a titolo di rimborso dellespese sostenute al fine di mantenere il rapporto tra eletto ed elettori, e perrendere più agevole l’esercizio della funzione. E’ il cosiddettoportaborse. Formula, quella della legge vigente, che appare fin troppovaga e terreno di ambiguità.
    Allo stesso modo,l’articolo 4 sospende per un triennio – in coincidenza con la prevedibiledurata della crisi economica – le norme contenute nella legge regionale 5Aprile 1988, n. 19, attraverso la quale viene determinata la diaria e rimborsispese ai consiglieri regionali del Lazio.
    In particolarel’attuale normativa riconosce ai consiglieri regionali, residenti in localitàdistanti oltre 15 chilometri dalla sede del Consiglio regionale, un rimborsopari ad un quinto del prezzo di un litro di benzina super, per il doppio delladistanza chilometrica percorsa in base a una media mensile calcolata indiciotto volte. Stessa ratio per l’articolo 5 della proposta che interviene,sospendendoli, sui rimborsi ai consiglieri regionali per le spese relative amissioni sul territorio nazionale e all’estero, oltre alla diaria per ognigiornata impegnata in queste attività.
    Riteniamo chel’attuale indennità di carica sia sufficiente al consigliere regionale per losvolgimento delle proprie funzioni istituzionali, senza gravare ulteriormentesul bilancio regionale in questo momento di grave crisi economica, offrendocosì un chiaro e incontrovertibile segnale di senso di responsabilità dellapolitica verso i cittadini.
    Segnale che vienesottolineato all’articolo 6 comma 2 con l’indicazione che gli importirecuperati dalla momentanea sospensione dei rimborsi e diarie, che ammontano acentinaia di migliaia di euro, vadano a costituire un apposito capitolo dibilancio denominato “Proventi derivanti dalla riduzione dei costi dellapolitica per interventi a favore delle famiglie e dei soggetti socialmentedeboli”, legando il risparmio dei costi della politica alla concretarealizzazione di politiche sociali.
    Ci auguriamo ditrovare – conclude Storace – orecchieattente e disponibilità all’interno dei gruppi del consiglio regionale. Noicomunque andremo avanti. Lo deve fare anche il Parlamento”.

    Più informazioni su