Sabaudia. Zaratti (Sel): “Chiarire vicenda ippodromo via Gianfilippo”

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    “Facendo seguito alle informazioni contenute in un esposto delle associazioni Legambiente e Libera alla Procura della Repubblica di Latina, relativo la realizzazione dell’ippodromo a Sabaudia (provincia di Latina), in via Gianfilippo, che sarebbe sprovvisto di autorizzazioni, ho presentato un’interrogazione urgente alla Presidente della giunta Polverini, e agli assessori regionali all’ambiente e all’urbanistica”. Lo dichiara Filiberto Zaratti, Consigliere di Sinistra ecologia e libertà alla Regione Lazio.

    “Secondo quanto esposto dalle due associazioni – ricorda Zaratti – all’inizio degli anni 2000, una società campana operante nel settore delle corse equestri, avrebbe deciso di investire nel Comune di Sabaudia, rilevando terreni per realizzare una pista da ippodromo, con tutte le strutture edilizie connesse. In seguito, durante le procedure di realizzazione e rilascio delle relative autorizzazioni comunali, l’allora Sindaco e alcuni suoi assessori sarebbero stati convocati dall’allora Prefetto di Latina, il quale, sempre secondo l’esposto, avrebbe chiesto di revocare tutte le eventuali concessioni autorizzative rilasciate. Successivamente il comune di Sabaudia avrebbe deciso di sospendere o revocare il rilascio delle richieste avanzate dalla società necessarie per la realizzazione dell’ippodromo”.

    “La struttura appare oggi non solo realizzata, ben visibile tra l’altro anche nelle immagini da satellite – aggiunge Zaratti – ma anche in piena attività, come si desume da articoli pubblicati in riviste specializzate in cui si fa esplicito riferimento alle strutture decantandone ampiezza e funzionalità (“ventitré ettari di terreno, diciotto dei quali adibiti a paddocks. Cento box, una pista regolamentare di mille metri di sabbia calcarea con una racchetta di 800 metri, la più grande d’Europa)”.

    “Una vicenda insomma – conclude Zaratti – che deve essere chiarita con urgenza da parte della Regione Lazio, chiamata a verificare in base a quali autorizzazioni siano state realizzate le strutture e se corrisponda al vero quanto esposto da Legambiente e Libera a proposito dell’iter autorizzativo. In caso di verificata assenza delle necessarie autorizzazioni urbanistiche, edilizie, ambientali e paesaggistiche, la Regione dovrà decidere se procedere al ripristino dei luoghi”.

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