Black Widow – Recensione del ritorno della Marvel al cinema!

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I Marvel Studios tornano al cinema con Black Widow dopo il blocco e i ritardi causati dalla pandemia. La Vedova nera ha finalmente il suo film in solitaria per concludere la sua storia nel Marvel Cinematic Universe. 

Black Widow

Black Widow

Natasha Romanoff è stata la prima supereroina ad apparire sugli schermi del MCU, nonché il secondo supereroe in assoluto dopo Ironman. Il suo debutto è avvenuto nel 2010, proprio nel secondo capitolo della trilogia dedicata a Tony Stark.

Sono passati undici anni dal suo debutto e Nat ha percorso un cammino tutt’altro che semplice fino al suo sacrificio finale in Avengers: Endgame. Ma è il momento di fare un po’ di passi indietro e scoprire il passato della Vedova nera, da dove viene Natasha? e cosa significavano quegli indizi sul suo passato che ci erano stati dati nel primo film degli Avengers?

Black Widow si colloca temporalmente subito dopo Civil War e segue Natasha alle prese con l’essere divenuta una ricercaa a livello internazionale in seguito alla violazione degli accordi di Sokovia. Non sarà il Generale Ross a bussare alla sua porta però ma il suo passato, un passato fatto di famiglia e di omicidi, di spionaggio e sensi di colpa ma soprattutto delle spietate tele della stanza rossa e delle sue vedove nere.

Diretto da Cate Shortland e scritto da Eric Pearson Black Widow è un film dalla doppia anima. Convivono in lui un film di spionaggio e un film d’azione. Se però ci si poteva aspettare una prevalenza del lato spionistico della vicenda, data la natura del soggetto principale, il film sceglie invece di abbracciare nettamente la sua anima action. La scelta si traduce in numerose scene di combattimento e d’azione che possono risultare a volte esagerate, cosa evidente soprattutto nella fase finale del film, in cui riecheggia lo stile cinematografico alla Michael Bay o le scene d’azione folli degli ultimi Fast and Furious.

Ciò in cui il film mi ha veramente convinto è la sceneggiatura. Solida, semplice ma non per questo banale e priva di colpi di scena in grado di lasciare spiazzati. Originale nel reinventare alcuni personaggi e puntuale nel presentarci la vecchia “famiglia” di Natasha.
Se Red Guardian e Melina risultano però un po’ troppo limitati e il primo spesso esageratamente macchiettistico il personaggio che spicca nettamente è la Yelena interpretata da Florence Pugh. La “sorellina” di Natasha è il personaggio più riuscito della pellicola (e non è un caso) così come il rapporto tra le due spie.

Black Widow è in conclusione un film d’azione ben fatto ed una buona ripartenza per il MCU, un prodotto al di sotto rispetto alle serie Disney+ uscite al momento ma non per questo non solido e riuscito.

Voto: 7,5

Luca Silvestri

 

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