The Batman – recensione del ritorno al cinema del Cavaliere Oscuro

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The Batman

Uno dei supereroi più amati di tutti i tempi torna al cinema con una veste rinnovata, il regista Matt Reeves ci presenta la sua personale versione dell’uomo pipistrello!

Gotham non è mai stato un posto tranquillo. Elementi chiave della città opposta a Metropolis sono da sempre stati la corruzione, la tentacolare diffusione della malavita e le conseguenti guerre di potere tra boss per spartirsi il mercato di stupefacenti e sporcarsi per bene le mani nella vita politica fino soffocarci.

In un contesto come questo non può che nascere come risposta un eroe sporco, crudo e violento. Questo è il Batman che Matt Reeves ci presenta ad inizio film. La personificazione della vendetta, di un concetto forte e spaventoso come una ginocchiata in mezzo ai denti che può uscire da ogni zona d’ombra della città.

Basta la prima scena d’apertura per farci capire che il regista, e sceneggiatore, ha capito a pieno come fare un film su questo personaggio. Magistrale la paura che incute, incredibile la riuscita dell’effetto. Partiamo decisamente con il piede giusto.

Il Batman di Pattinson è forse “il pipistrello” che si muove nella Gotham più viva cinematograficamente costruita in una singola pellicola. Ho scelto la città per introdurre la recensione perché è lei la principale protagonista del film. Un mondo vivo, ricco di personaggi che sorprendentemente non hanno bisogno di troppi spiegoni per risultare subito chiari, credibili e di grande impatto. D’aiuto in questo anche lo stellare cast che vede oltre al già citato Pattinson, Zoe Kravitz, John Turturro, Jeffrey Wright e un magistrale Colin Farrell, da applausi.

Non ho certo dimenticato l’enigmista di Paul Dano, per gran parte coperto in volto ma decisamente riuscito nelle parti di “libertà”. L’antagonista principale del film, nonché burattinaio con il compito di scandire il ritmo della pellicola facendo danzare i personaggi sulla scacchiera in maniera magistrale mentre canticchia un Ave Maria. Il film è lungo e il ritmo cresce gradualmente non appesantendo troppo la visione.

Non approfondisco oltre la storia che è di per sé comunque una “classica storia di Batman”, non particolarmente sorprendente ma profondamente ispirata alle opere fumettistiche del Cavaliere Oscuro.

Impossibile non lodare il lato tecnico della pellicola, regia e fotografia regalano continuamente shot che vorrete ritagliare e incorniciare in camera. Reeves gioca spesso con le geometrie e con gli skyline regalando una versione moderna e gotica insieme della città e dello stesso Batman.
Il tutto accompagnato dalla colonna sonora di Michael Giacchino, ormai compositore di ogni grande uscita hollywoodiana, che mischia richiami e originalità ma convince appieno.

Il Batman di Pattinson è rigido e violento dentro la sua armatura tanto quanto tormentato e fragile nei panni di un Bruce Wayne molto diverso da quelli che eravamo stati abituati a conoscere. Taciturno, perennemente in lutto, trasandato e per nulla avvezzo alla vita da miliardario. L’attore però porta a casa l’ennesima ottima prova della sua carriera, dimostrando di nuovo (come se ce ne fosse bisogno) il suo grande talento.

Vendetta, Paura e Speranza sono la sacra trinità dietro al Batman di Reeves, perché un eroe non è fatto di sola luce ma sarà sempre un faro a ricordare al mondo che il Cavaliere Oscuro sta arrivando per lui.

 

Luca Silvestri

 

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