Zack Snyder’s Justice League

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Zack Snyder’s Justice League

A distanza di 4 anni dall’uscita cinematografica del primo lungometraggio sul gruppo di super eroi DC, possiamo finalmente ammirare quella che era l’idea originale del regista.
Sarà riuscito Snyder a non deludere le altissime aspettative dei fan e a realizzare finalmente quella che era sempre stata la sua idea di Justice League?

 

Questo è un film difficile, sin dalla sua creazione. Justice League era, nella mente del regista Zack Snyder e degli sceneggiatore Chris Terrio, il punto di arrivo del viaggio iniziato nel 2013 dai due autori con Man Of Steel e proseguito nel 2016 con Batman V Superman; contemporaneamente era il punto d’inizio del viaggio di questo gruppo di eroi verso il loro destino, divenendo il primo capitolo di una trilogia che avrebbe dovuto essere.

L’accoglienza tiepida ricevuta dal predecessore (Batman V Superman), però, ha portato la casa produttrice a cambiare più volte i programmi in corso e un lutto familiare dello stesso Snyder addirittura alla sua uscita dal progetto con conseguente sostituzione in corsa da parte di Joss Whedon.

 

È il 2017, la Justice League di Whedon porta comunque anche la firma di Snyder ma le speculazioni e i rumor incontrollabili online già da mesi indicano che di fatto della visione del regista originale è rimasto ben poco. Il film non riscuote comunque il successo sperato e la Warner congela i piani per le parti 2 e 3 della trilogia dando spazio a film standalone che mantengono evidente il cambio di rotta scelto, film d’azione supereroistica pop, colorati, divertenti, diversi dallo stile di Snyder (ma non per questo brutti, sia chiaro, anzi!). Resta forte l’amaro in bocca però nei fan, perché quel progetto aveva un potenziale molto alto al proprio interno che per mesi aveva alimentato l’hype dei fan in tutto il mondo, vededno nascere petizioni e movimenti per riuscire ad ammirare l’idea originale di Snyder e Terrio.

 

Maggio 2020, proprio quando le speranze sembravano vane, la Warner Bros annuncia a sorpresa l’uscita della versione di Snyder della pellicola del 2017. Internet esplode, ma il rischio è alto: riuscirà la pellicola a superare sia la versione cinematografica sia, soprattutto, le critiche che nel 2016 avevano stroncato Batman V Superman, spesso proprio per delle caratteristiche strettamente legate a dei limiti dello stile dello stesso Snyder?

Marzo 2021, la risposta è Si.

 

La Justice League di Zack Snyder segue di base la stessa trama del film uscito in sala nel 2017, ma l’esperienza che regala è di tutt’altra natura. Se i passaggi chiave della storia restano infatti gli stessi è il COME che cambia nettamente e non soltanto nello stile estetico.
Il grande punto a favore della versione di Snyder, infatti, sta proprio nella cura della narrazione.
Coerente, puntigliosa, lenta ma costante, la storia riesce ad approfondire tutti i personaggi nel giusto modo donando ampio respiro alla nascita del gruppo e un intero nuovo spessore sia ai personaggi che già conoscevamo come Batman e Superman, sia a personaggi appena accennati nella versione di Whedon, Cyborg e Flash su tutti. Forse solo Aquaman e Wonder Woman restano accennati ma ponendo delle basi per i film che li avrebbero (come poi successo) dovuti approfondire.
Il villain, Steppenwolf, ha finalmente un senso (e un’estetica di alto livello rispetto alla impresentabile versione del 2017). Ha delle motivazioni personali dietro alle sue azioni, incute timore e rappresenta una minaccia, cosa che rende il suo ruolo di “apripista” il tassello di una climax ascendente, aumentando l’importanza e l’aura di terrore del grande male per il quale esso agiva e che, nei piani originali, avrebbe dovuto seguirlo.

 

Snyder e Terrio seminano e raccolgono continuamente nella sceneggiatura e lo fanno saltando spesso anche indietro alle loro due precedenti pellicole, una scrittura perfetta nell’idea (com’era all’inizio) di raccontare una lunga storia in più capitoli.

Ma i due non si guardano solo indietro, gran parte della pellicola oltre a raccogliere ciò che aveva seminato comincia una precisa e puntuale operazione di semina per ciò che avrebbe dovuto raccogliere nelle parti 2 e 3 della storia. I riferimenti sono tantissimi, espliciti e non, tanto da lasciare comunque paradossalmente con l’amaro in bocca perché con tutte le probabilità questo film non vedrà prodotti quei sequel che aveva programmato.

 

Nello stile c’è Snyder e all’ennesima potenza con tutti i suoi pro e i suoi contro. Musica imponente, ralenti come se piovesse, fotografia curata e dai toni scuri, ritmo lento.

Dalla regia al montaggio passando per l’estetica, tutto grida che questo non è un film qualunque.
È un film epico.
Nel suo essere artisticamente curato al dettaglio, il film lascia spesso piacevolmente incantati mentre lo si osserva sia nelle scene d’azione che in quelle più narrative.

Il film vuole essere per stessa ammissione del regista imponente. È l’epica quella che Snyder e Terrio cercano, un film autoriale più che un blockbuster, il che ha comprensibilmente spaventato la Warner all’epoca anche viste le reazioni di critica e pubblico al precedente tentativo dei due di portare i super eroi in una simile dimensione (BatmanVSuperman alla sua uscita cinematografica deluse tutti e per riscattarsi ha avuto bisogno dell’uscita in home video dell’ultimate edition)…

…non fosse che in questo caso il duo riesce nel suo intento dannatamente bene!

 

Non è però tutto perfetto, il film paga le enormi ambizioni con una durata che francamente sarà un grosso muro da superare per la stragrande maggioranza del pubblico, raggiungendo quasi le 4 ore totali.

Quattro ore che però, a sorpresa, non pesano molto durante la visione. Si accusa leggermente il ritmo nella prima metà  di pellicola, che costruisce però le solide basi per una seconda che non solo scorre piacevolmente ma appassiona.

Grazie alla suddivisione in capitoli della storia, la visione ricorda il bingewatching di una serie tv in cui la voglia di andare avanti cresce di episodio in episodio e nonostante le ore si accumulino è difficile fermarsi.
Il fatto che questo effetto per altro sia presente nonostante la trama segua a grandi linee quella del 2017 è forse un successo ancora più significativo.

 

La Justice League di Zack Snyder è il graditissimo recupero di una visione epica che rischiavamo di perdere per sempre; un film che soddisfa, intrattiene, diverte e riempie con una narrazione che definirei soddisfacente per lo spettatore più di ogni altra cosa. Dura molto e richiede uno “sforzo” probabilmente per molti da questo punto di vista, ma può essere anche “consumata” ad episodi già comodamente divisi da Snyder stesso (Grazie Zack!).

A conti fatti siamo davanti al prodotto migliore della cinematografia DC iniziata con L’uomo d’acciaio, che lascia però un forte amaro in bocca costruendo solide basi per un futuro che probabilmente non vedremo mai. Anche se, se c’è una cosa che questo film ci insegna, non si può mai dire mai.
“Creati un futuro. Creati un passato. Tutto avviene adesso.”

Luca Silvestri

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