Le rubriche di RomaDailyNews - Favola

Favola della domenica – Il Natale

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    “Papà, quando andiamo a Cetona?”

    “Perché vuoi andarci, Franco?”

    “Siamo a dicembre e dobbiamo prendere le figurine del presepe”.

    “Sì, è vero, tra poco è Natale. Andremo sabato”.

    La conversazione avviene nello studio di Giacomo, il papà di Franco e Leonardo. L’uomo è un letterato e lavora per una tv privata.

    Franco non lascia in pace il padre, continua a gironzolargli intorno: “Deve venire anche nonna perché le figurine sono molte”.

    “Non c’è Leonardo?”

    “Leonardo deve trasportare la grotta con le montagne”.

    Franco esce e raggiunge il fratello, occupato con carta e penna: “Papà ha detto che sabato andremo a Cetona a prendere il presepe”. Si accosta alla scrivania: “Che cosa stai scrivendo?”

    Leonardo nasconde il foglio: “La letterina a Babbo Natale”.

    “Non vuoi farmi sapere che cosa gli chiedi?”

    “Gli chiedo prima di tutto di far cessare questa epidemia che ci impedisce spesso di andare a scuola e poi vorrei un gioco, ma non ho ancora deciso quale”.

    “Anche io ci devo pensare”.

    Franco fa dei passi intorno alla scrivania dove il fratello continua a scrivere: “Senti, ma… chi sarebbe poi questo Babbo Natale che porta i regali, lo sai tu?”

    “No, ma non m’importa. L’importante è che ci porti quello che chiediamo”.

    “Vado a domandare a nonna. Sono sicuro che lei lo sa”.

    “Vengo anch’io. Porto la letterina”.

    I bambini scendono al piano di sotto. Suonano alla porta di Annachiara. Entrano in casa. Franco chiede subito: “Mi dici per favore chi è questo Babbo Natale che arriva il 25 dicembre?”

    “Perché lo chiedi a me?”

    “Mamma e papà non ci rispondono. Tu sei una psicologa. Ne sai più degli altri”.

    La nonna ride. La prontezza dei suoi nipoti la sorprende sempre. Chiude il libro che stava leggendo, fa una carezza sui capelli del nipote e chiede: “Ma tu, a questo personaggio, vuoi crederci o no?”

    “Mmm, secondo me non esiste…Io non l’ho mai visto”.

    Interviene Leonardo: “Stavo pensando, nonna… ma se Babbo Natale viene sulla Terra, non c’è rischio che si ammali? Non so ancora se posso spedire la letterina o no”. Gliela mostra.

    “Babbo Natale con tutta probabilità è immune ai nostri virus. Viene dallo spazio dove ci sono energie più forti che lo proteggono dalle nostre malattie”.

    “Ma allora tu ci credi a Babbo Natale!” esclama Franco.

    “Può darsi. Io credo a tutti i personaggi che si adoperano per fare del bene ai bambini”.

    “E se invece fossero i genitori a portare i regali?” domanda Leonardo.

    “Ti dispiacerebbe molto?”

    “No, ma non c’è più una bella favola in cui credere”.

    “Tesoro, tu puoi credere a quello che vuoi. Puoi crearlo perfino, con la tua immaginazione. E poi, di favole, ne esistono tante”.

    “Che cosa posso creare con la mia immaginazione?”

    “Tutto ciò che desideri”.

    “Io preferisco inventare favole” dice Franco.

    Leonardo guarda la letterina: “Chiederò a Babbo Natale di guarire tutte le persone che stanno male. Immaginerò un mondo più sano. Che ne dici?”.

    “Bravissimo!”

    “E’ permesso? La porta era aperta”. Entra Veronica, la mamma dei gemelli: “Che cosa ci fate qui? Non dovete disturbare la nonna”.

    “Stavamo parlando di regali” dice Annachiara.

    Veronica si rivolge ai figli: “A proposito, avete deciso che cosa desiderate chiedere?”

    “Io vorrei un violino” dice Franco.

    “E io un violoncello” continua Leonardo.

    I bambini sono due musicisti in erba, come la mamma che è una provetta pianista.

    “Ok, allora scrivete tutto sulla letterina”.

    “Ciao nonna” salutano i bambini soddisfatti della loro chiacchierata con lei.

    La famigliola torna al piano di sopra e Annachiara riprende a leggere il suo libro: ‘Le fiabe interpretate’ scritto da una nota psicologa.

    Maria Rosaria Fortini

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