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Favola della domenica – Il segreto

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    Si era in tempo di guerra. Un bambino di undici anni, sporco e malvestito, si trovò ad assistere ad un assassinio. Vide i colpevoli scappare e, uscendo dal suo nascondiglio, notò per terra un sacchetto di pelle. Lo raccolse, lo esaminò. Era pieno di monete d’oro.

    Agitatissimo, entrò in chiesa. Era deserta. Nell’acquasantiera nascose il suo oggetto prezioso.

    Aveva un’amica, Emilia, che aiutava i genitori nel negozio di fiori.

    A volte Giorgio ed Emilia si arrampicavano su un muretto e assistevano da lontano ai film che il cinema aveva da poco ripreso a proiettare.

    Un giorno il ragazzo incontrò il Maestro elementare. “Che fai sempre in giro per la strada senza combinare niente?” gli disse.

    “Non ho soldi per venire a scuola”.

    “Lo sai che l’istruzione ti permetterebbe di essere un uomo rispettato?”

    “Lo so ma credo che farò il muratore, come mio padre.”

    “E’ un peccato. Sei un ragazzo sveglio, saresti uno dei più bravi. Se vuoi venire da me, posso insegnarti a leggere e a scrivere. Non chiedo niente per queste lezioni”.

    “Ci penserò.”

    Giorgio per qualche giorno dimenticò la proposta. Pensava sempre a quel sacchetto rinvenuto accanto a un uomo ucciso e regolarmente entrava in chiesa per controllare che fosse sempre al suo posto.

    Non aveva più visto le facce dei due assassini. Forse non avevano commesso l’omicidio per denaro ed egli poteva tenere per sé l’agognato tesoro.

    Col tempo rifletté come un uomo ignorante non sia capace di usare bene della fortuna che possiede e si rese conto che avrebbe potuto, senza spesa, imparare a leggere e a scrivere.

    Un pomeriggio bussò alla porta del Maestro Carletti.

    “Ti sei deciso, finalmente! Vieni, entra, cominciamo subito le lezioni”.

    Giorgio, con l’apprendimento e la vicinanza dell’insegnante, migliorò il suo modo di fare e curò di più il suo aspetto.

    Dopo poco tempo fu avvicinato dal Parroco: “Ti vedo spesso in chiesa. Non vorresti per caso darci una mano a restaurarla? Sembra che la guerra finirà presto”.

    Giorgio si spaventò. Avrebbero certamente demolito la vecchia acquasantiera. Doveva trovare subito il modo di spostare il suo sacchetto.

    Non visto, lo recuperò e si incontrò con Emilia.

    “Devo confidarti un segreto” le disse e le raccontò la circostanza in cui era venuto in possesso di una vera ricchezza.

    Emilia si allarmò: “Giorgio! Non puoi tenere quel denaro!”

    “Perché? L’ho trovato”.

    “Un uomo è stato ucciso e la Polizia sarà sicuramente alla ricerca degli assassini”.

    “Non ho tempo per pensarci. Aiutami a trovare un altro nascondiglio”.

    Emilia lo condusse nel retro del negozio di fiori che fungeva anche da abitazione. Lì, in un profondo foro nel muro, nascosero il borsellino di pelle.

    Man mano che il tempo passava, Giorgio diventava un ragazzo serio e assennato.

    Voleva bene al Maestro ed era diventato assiduo del Parroco che aiutava a sistemare la chiesa diroccata.

    Un giorno il Maresciallo propose al ragazzo di diventare poliziotto. La guerra era finita, la sua famiglia aveva ripreso a vivere dignitosamente ed Emilia andava a scuola per diventare sarta.

    Giorgio non si decideva a dare una risposta. Aveva un segreto che, da qualche tempo, non lo faceva dormire. Pensava che essersi appropriato di un mucchio di soldi, anche se era un ragazzino, non gli avrebbe permesso di accettare il lavoro offertogli. Inoltre, i responsabili non erano mai stati trovati. E se fosse stato accusato egli stesso di quel delitto?

    Alla fine, decise di parlarne con il sacerdote suo amico.

    “Figlio mio, nessuno può incolparti di quell’atto criminoso. Al contrario, se hai visto in faccia gli assassini, i difensori della legge non potranno che essertene grati”.

    Egli non ne era convinto. Aveva fatto tanti sogni pensando a quel gruzzolo! Se lo avesse restituito, non avrebbe mai più potuto vedere posti esotici, possedere case e macchine e fuggire dal suo misero e desolato paese come aveva sperato di fare mille volte.

    Presto però il buon senso ebbe il sopravvento. Si recò dai poliziotti, confessò il suo segreto, recuperò il sacchetto e aiutò le Forze dell’Ordine nella ricerca dei criminali.

    Alla fine divenne il più popolare cittadino del suo villaggio, amato e rispettato da tutti, soprattutto dalla dolce Emilia che finalmente lo aveva accettato come suo innamorato.

    Maria Rosaria Fortini

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