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Favola della domenica – Le carte fatate

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    C’era una volta una bambina di nome Carolina che era in possesso di un mazzetto di carte fatate. Ogni giorno decideva dove andare con la fantasia e le carte, puntualmente, la accontentavano.

    Un giorno chiese all’amica Marta: “Vogliamo fare una partita?”

    “Dai, cominciamo”.

    Carolina prese il suo mazzetto e iniziò a mischiare le carte. Obbedienti, esse mostrarono i semi necessari a giocare a rubamazzo.

    Le due ragazzine si divertirono per un po’, poi Carolina disse: “Voglio svelarti un segreto. Queste carte le ho ricevute in regalo tempo fa da una fata”.

    “Stai scherzando, vero?”

    “No. Devi sapere che una volta ero a letto quasi addormentata. Sognavo personaggi del regno delle fate. Improvvisamente, una di esse si rivolse a me”.

    “Non ci credo…”

    “Davvero! Era ai piedi del mio letto, piccina piccina. Mi guardava con occhi corrucciati”.

    “Che cosa ci fai qui?” le ho chiesto pensando di sognare.

    “I miei capelli si sono impigliati nella tua rete. Potresti aiutarmi a scioglierli?”

    Feci come mi aveva chiesto.

    “Ah, finalmente” esclamò. “Sai, noi fate danziamo intorno a te perché inventi tanti bei giochi”.

    “Che gioia conoscerti. Vuoi giocare con me?”

    “Ora non posso ma, per ricambiare la tua gentilezza, ti regalerò delle carte da gioco magiche. Appena esprimi un desiderio, le carte ti appariranno con le immagini di quel gioco. La tua fantasia sarà infinita”.

    “Ecco quello che è successo” concluse la ragazzina. Marta fu strabiliata dal racconto.

    “E se ora andassimo al circo?”

    “Quale circo? Non ce n’è nei dintorni”.

    Detto fatto, le carte da gioco cambiarono i loro disegni. Al posto delle coppe, dei denari, delle spade e dei bastoni vennero alla vista cavalli, elefanti, domatori di tigri e acrobati.

    “Ehi, che sta succedendo?”. Marta fece cadere le cartine che aveva in mano come fossero pietre incandescenti.

    “Con queste figure potremo giocare al circo come mi ha detto la fata”.

    Squillò il campanello di casa. La mamma di Carolina andò ad aprire.

    “Carolina!” chiamò a voce alta. “C’è una tua amica che dice di essere una fata”. La donna si allontanò scuotendo il capo. Le due amiche si precipitarono alla porta.

    C’era una fata azzurrina enormemente graziosa, della loro stessa statura. Carolina la riconobbe come quella a cui aveva sciolto i capelli.

    “Sono venuta per giocare con voi” disse divertita.

    “Stavamo appunto giocando al circo, proprio con le carte magiche” disse Carolina.

    “Oggi voglio farti un altro dono. Non solo le carte ti aiuteranno a nutrire la fantasia, ma potrai spostarti nei luoghi in cui deciderai di andare”.

    “Sarebbe bello!”.

    “E allora, via! Partiamo tutte per uno spettacolo al circo!”. Fata azzurrina prese per mano le due ragazzine e, istantaneamente, si ritrovarono tra il pubblico di un circo famoso.

    Osservarono, dal vivo, gli elefanti, le tigri ammaestrate, gli acrobati e i clown. Fu un evento fantastico.

    Si spostarono poi a una sfilata di moda dove ammirarono abiti meravigliosi, dopo in riva al mare a guardare le barche galleggiare sull’acqua, infine in montagna, a cogliere mazzolini di fiori selvatici. Ben presto, tornarono da dove erano venute. La fata si era allontanata.

    “Allora?” disse la mamma comparendo sulla porta “che cosa vi ha detto la fata azzurrina?”

    “Ci ha portato in giro per il mondo ad ammirare le sue meraviglie” disse Marta.

    “E a scoprire che anche noi possiamo avere, qualche volta, i poteri delle fate” concluse Carolina con un sorriso di felicità”.

    Maria Rosaria Fortini

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