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Favola della domenica – Rianna e Fric

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    C’era una volta una fata di nome Rianna. Era bella e buona, incapace di fare del male a chiunque. Un giorno bussò alla porta di una zia centenaria.

    “Qual buon vento ti porta da me, piccola?” domandò Melissa.

    “Cara zia, vengo a chiedere il tuo aiuto perché il folletto Fric mi infastidisce”.

    “In che modo, cara?”

    “Quando lo incontro, pronuncia delle parole magiche e subito dopo provo dei dolori. Ora a una caviglia, ora alla gola o alla testa. Ahimé, che cosa devo fare?”. Rianna fece due passi per la stanza massaggiando ora la caviglia, ora la gola, ora la testa.

    “Piccola mia, lascia fare a me. Riposati e aspettami. Torno subito”.

    Velocemente, la zia Melissa si allontanò e raggiunse la casa di Fric.

    Il folletto era intento a intrecciare parole magiche come avrebbe fatto un impagliatore con un cesto.

    “Ti ho scoperto!” esclamò Melissa. “Sai che è proibito giocare con le parole?”

    “Che cosa vuoi?” domandò Fric, imbronciato.

    “Mia nipote Rianna si lamenta perché usi delle parole per farle del male. Che cosa ti ha fatto?”

    “Ne sono invidioso perché vorrei essere come lei: dolce, gentile e generosa. Io sono scontroso ed egoista”. Il folletto si sedette, afflitto.

    Melissa provò tenerezza: “Che cosa vuoi per lasciarla in pace?”

    “Vorrei che mi aiutasse ad estrarre tante gemme quante sono le sue qualità”.

    “E’ pericoloso entrare nella miniera. E’ abbandonata”.

    “Ho intrecciato delle parole che ci permetteranno di farlo”.

    I due tornarono all’abitazione di Melissa. Rianna accettò le condizioni proposte da Fric e, insieme, camminarono fino alla miniera.

    Il folletto usò parole e frasi magiche da lui inventate e una parete colma di rocce rilucenti si mostrò ai loro occhi. Presero alcune gemme, poi tornarono indietro.

    “Com’è andata? Sei soddisfatto adesso Fric?” disse Melissa ammirando le gemme multicolori.

    “Sicuro!”. Così dicendo, il folletto le porse a Rianna: “Queste le ho volute prendere per te perché sei paziente, dolce, generosa e gioiosa”.

    Rianna lo ringraziò di cuore.

    “Ora, però, devo chiederti un favore. Potresti portarmi con te? Vorrei condividere le tue doti luminose quando curi le persone”.

    “Volentieri! Sarò felice di avere un assistente e un amico”.

    Fu così che Fric  diventò un folletto gentile e generoso, beniamino della zia Melissa. Inoltre, venne celebrato tra il suo popolo per la gioia di vivere e l’amore sincero verso Rianna, la sua meravigliosa fata.

    Maria Rosaria Fortini

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