Le rubriche di RomaDailyNews - OPS - Opinioni politicamente scorrette - di Arrigo d'Armiento

PARLAMENTO, AVVOCATI INCOMPATIBILI (E MEDICI, E MAGISTRATI, E POLITICI…)

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    Sergio Romano, in risposta a un lettore sul Corriere della Sera, se la prende con gli avvocati-parlamentari di Berlusconi i quali sono “contemporaneamente impegnati a difenderlo nelle aule dei tribunali e a scrivere in Parlamento le leggi che gli sarebbero state maggiormente utili”. Giusto, decidiamo una buona volta di sancire l’incompatibilità degli avvocati (tutti, non solo quelli di Berlusconi) con l’eleggibilità in parlamento. E i medici? Anche loro, se eletti, scrivono le leggi a favore della loro categoria, per esempio per quanto riguarda la sanità pubblica. E i farmacisti? Anche loro scrivono leggi che favoriscono il consumo di farmaci. E i giornalisti? Ce ne sono tanti in parlamento, tutti pronti a votare per largheggiare nel dare contributi ai giornali, diffusi o no. Di categorie che possono approfittare della loro poltroncina a Montecitorio o a Palazzo Madama, ce ne sono tante: magistrati, commercianti, industriali, agricoltori, sindacalisti, generali in pensione, dirigenti d’azienda, artigiani, cantautori, liutai, ombrellai… Ah, ne dimenticavo una: i politici. Già, pure loro possono scrivere leggi a loro vantaggio, per esempio quella dei rimborsi elettorali. Chi rimane fuori? Mah, forse la categoria degli ex ambasciatori, purché pubblicisti, storici e scrittori di successo, come Sergio Romano, che il successo – se si dimentica qualche suo intervento bislacco sul conflitto d’interessi – lo merita abbondantemente.

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