ET, Einstein Telescope, l’Italia avanza la candidatura ufficiale

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    ET, Einstein Telescope, l’Italia avanza la candidatura ufficiale per realizzare il progetto a Onanì, in Sardegna  –

    Presentata  all’Inaf (Istituto Nazionale di Astrofisica) di Roma, dalla premier Giorgia Meloni la candidatura ufficiale  del nostro paese per la realizzazione dell’Einstein Telescope (ET),  che prende il nome dallo scienziato che per primo ne ipotizzò l’esistenza. Se tutto andrà come auspicato il telescopio verrà costruito nel sito già proposto e cioè, nell’area della miniera dismessa di Sos Enattos, in Sardegna, fra i comuni di Lula, Bitti e Onanì. Una zona che, secondo gli esperti è, dal punto di vista sismico, tra le 50 installazioni più “silenziose” al mondo.

    L’Einstein Telescope, secondo il progetto, sarà un gigantesco rivelatore di onde gravitazionali collocato sottoterra all’interno di gallerie minerarie ad una profondità compresa tra i 100 e i 300 metri, “per ridurre il  rumore sismico e il “rumore del gradiente gravitazionale” causato da oggetti in movimento nelle vicinanze”, sottolineano gli esperti.

    Avrà un perimetro di 30 chilometri  con i suoi  tre bracci lunghi 10 chilometri (più grandi  rispetto ai 4 km di LIGO e ai 3 km di Virgo e KAGRA), che si dispiegano  (come quelli di  Lisa (Laser Interferometer Space Antenna, l’interferometro dell’Esa per onde gravitazionali che sarà situato nello spazio), in un triangolo equilatero.

    All’interno di ogni braccio saranno posti specchi di altissima qualità attraversati da un laser. ET utilizzerà tecnologie molto avanzate e innovative che lo renderanno almeno dieci volte più sensibile rispetto agli strumenti attuali: gli interferometri per onde gravitazionali di seconda generazione –  Advanced Virgo – che si trova a Cascina, Pisa , l’osservatorio EGO European Gravitational Observatory gestito dall’Infn e dal Cnrs francese, e i due Ligo negli Stati Uniti.

    ET ci farà conoscere, attraverso le onde gravitazionali, l’Universo profondo, quello più vicino al Big Bang. Per  le sue caratteristiche, l’Einstein Telescope ricoprirà un ruolo unico nell’ambito dell’astronomia multi messaggera, e permetterà  di esplorare, in dettaglio, la fisica dei buchi neri, dove osservare fenomeni non predicibili dalla  teoria della relatività generale di Einstein , aprendo la strada ad una nuova fisica.

    Presenti all’incontro oltre alla premier Meloni, rappresentanti del governo tra cui Antonio Tajani, vicepresidente del Consiglio dei Ministri e ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, Anna Maria Bernini, ministro dell’università e della ricerca, ed ancora Antonio Zoccoli, presidente dell’INFN e Giorgio Parisi, Premio Nobel per la Fisica  e presidente del Comitato Tecnico Scientifico per la Candidatura Italiana per Einstein Telescope, e Marco Tavani, presidente dell’Inaf.

    E’ stato sottolineato come il progetto rappresenti un importante investimento per lo sviluppo dell’isola non solo per le ricadute tecnologiche e scientifiche, ma soprattutto per quelle occupazionali. “La giornata di oggi rappresenta senza dubbio la migliore risposta al grande lavoro svolto in questi anni – ha detto Christian Solinas presidente della Regione Sardegna – ancora più intenso e deciso nel corso di questi ultimi mesi, da parte della Regione per portare a compimento questo ambizioso progetto”.

    Si stima che  gli effetti diretti e indotti della realizzazione del progetto nel suo complesso, in termini occupazionali, sarà di 36.085 unità di forza lavoro, che corrispondono a circa 4mila persone che lavorano a tempo pieno ogni anno per i nove anni necessari per la costruzione. Una forza lavoro eterogenea che prevede professionalità diverse e distribuite in tutta Europa.

    “L’enorme contributo dell’Astronomia alla scienza di ET – ha sottolineato Tavani, Inaf – oltre a consolidare linee di ricerca precedenti, sarà focalizzato sulle osservazioni delle sorgenti di onde gravitazionali con telescopi da terra e dallo spazio utilizzando tutte le frequenze, dal radio all’ottico fino ai raggi X e gamma. È questa un’attività di reazione rapida alle rivelazioni improvvise dei segnali gravitazionali che la comunità INAF sta già svolgendo e che sarà fortemente potenziata nell’immediato futuro nella prospettiva di realizzazione di ET.

    Quasi un centinaio di ricercatori e ricercatrici INAF partecipano attualmente alla preparazione di ET e al progetto ETIC nell’ambito del PNRR. In particolare – conclude – INAF è coinvolto nella definizione di parti opto-meccaniche del telescopio e nel potenziamento e sviluppo di strumentazione innovativa a multi-frequenza”.

    L’annuncio della candidatura dell’Italia per  il progetto, da parte del Governo, è un importante passo in avanti, che il Nobel Giorgio Parisi non ha mancato di sottolineare, “E’ importante che l’Einstein Telescope venga fatto e venga fatto nel miglior modo possibile e il sito sardo è certamente il posto migliore dove realizzarlo per le sue caratteristiche che lo rendono ideale”, ha detto in una breve intervista a Caterpillar su Radio 2.

    Come ha detto Parisi, ci  sono una decina di governi interessati a questa infrastruttura, ma alla fine si dovrà tenere conto anche delle competenze scientifiche e dell’affidabilità dal punto di vista sismico del sito prescelto. “Sono convinto – ha aggiunto Parisi – che dal punto di vista della professionalità, la candidatura italiana è migliore, considerando anche il fatto che l’Italia si occupa di onde gravitazionali da più di 50 anni. Quindi abbiamo una esperienza enorme compresa la costruzione di Virgo a Cascina”.

    Rita Lena

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