Biografia di Daniele Mencarelli, lo scrittore che è finito all’inferno e lo ha trasformato in arte

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    Lo scrittore Daniele Mencarelli ha avuto una giovinezza alquanto complessa. Quando era poco più che un ragazzo, infatti, la sua forte sensibilità lo ha portato a porsi degli interrogativi esistenziali, ai quali non è riuscito a dare risposta. Gradualmente, i suoi dubbi si sono trasformati in crisi di identità, e poi in disagi mentali, che gli hanno causato un grave tormento interiore. Per lenire il dolore, che avvertiva come insopportabile, il giovane Mencarelli è arrivato a fare uso di sostanze stupefacenti, poi a diventare alcoldipendente, raggiungendo i peggiori livelli di abbrutimento e causando la disperazione della sua famiglia, che non sapeva più come aiutarlo.

    Eppure, una volta raggiunto il fondo l’autore romano ha saputo rialzarsi. L’ingranaggio perverso che in cui era rimasto intrappolato ha cominciato a sbloccarsi quando ha trovato un lavoro che, per sua natura, lo ha portato a confrontarsi con la sofferenza altrui. È stato allora che ha avvertito l’esigenza di esprimere i suoi sentimenti in parole. Ed è così che è iniziata la sua nuova vita, che ha saputo costruirsi trasformando l’Inferno in cui era sprofondato in arte.

    Il poeta e scrittore Daniele Mencarelli nasce a Roma il 26 aprile 1974.

    Il futuro autore di “Tutto chiede salvezza” è il terzo di tre figli, tutti nati e cresciuti in una zona della capitale al confine tra Ponte Mammolo e San Basilio, a ridosso del carcere di Rebibbia.

    La sua famiglia è umile e numerosa al punto che, fin da bambino, Daniele si abitua alle tavolate gigantesche necessarie a riunire a pranzo tutti i suoi parenti.

    Nel 1984 il futuro scrittore si trasferisce con la famiglia ad Ariccia, nei Castelli Romani, dove il padre affianca all’impiego di conducente dell’Atac l’incarico di custode di un magazzino che si trova sotto la nuova abitazione. Il cambiamento, per Daniele, è molto forte. Dopo tanti anni di vita cittadina, improvvisamente si trova a vivere in un paesaggio completamente diverso, dominato dalla presenza degli alberi e del verde della campagna. Lentamente, impara a giocare all’aperto, ad esplorare, e trascorre un periodo felice.

    Tuttavia, nonostante abbia una famiglia che, pur non priva di difetti, non gli fa mancare la sua presenza costante, crescendo una strana inquietudine sembra impadronirsi di lui.

    Si iscrive alla facoltà di Giurisprudenza, ma con scarsa convinzione. Arrivato alla soglia dei vent’anni, per imitare il fratello e il papà lascia l’università e si cerca un lavoro. Tale scelta, tuttavia, sembra aumentare la sua irrequietezza, che ben presto sfocia in una vera e propria crisi esistenziale. Daniele si sente travolto da una enorme mole di interrogativi; fatica ad accettare il dolore degli altri, la distanza di Dio e l’idea della morte. In cerca di una soluzione al suo disagio, il giovane Mencarelli trova un rimedio fittizio nel ricorso all’ectasy e alla cocaina, poi le abbandona e diventa alcoldipendente, trovando così un sollievo, anche se temporaneo, al suo tormento interiore. Ben presto, la sua “malattia invisibile, all’altezza del cuore o del cervello” lo immette in una spirale fatta di solitudine, di alcol e di incomunicabilità con chi lo ama.

    In questo periodo, a casa sua si lascia andare ad uno scoppio d’ira particolarmente grave, durante il quale rischia di diventare violento con i suoi familiari. In seguito a tale episodio, nel 1994 viene sottoposto a trattamento sanitario obbligatorio, che lo porta a trascorrere una settimana in un reparto ospedaliero di psichiatria.

    Ma il suo calvario non finisce qui.

    Vittima di un circolo vizioso che durerà altri cinque anni, Mencarelli cade sempre più in basso, e arriva al delirio alcolico. Le sue condizioni sono tanto gravi che non riesce a controllare i bisogni corporali e fatica a reggersi in piedi. Come sempre, la famiglia non lo abbandona: la madre, nei momenti peggiori, dorme sui gradini davanti alla sua camera.

    Fortunatamente, a questo punto il giovane inizia a desiderare di riscattarsi. Scrive poesie, che appaiono sulla rivista “ClanDestino”. Ma soprattutto, cerca rifugio nel lavoro ed entra in una cooperativa legata all’Ospedale pediatrico Bambino Gesù. Gli viene dato l’incarico di pulire i bagni, ma Daniele non si scoraggia. Per lui, ben presto l’esperienza al Bambin Gesù diventa l’inizio di un viaggio in una sofferenza indicibile, quella dei piccoli malati e delle loro famiglie. Il futuro scrittore resta attonito di fronte al loro strazio, ma al contempo trova la forza per reagire e per fare il primo passo per tornare a vivere riavvicinandosi anche, a modo suo, alla fede.

    Ben presto, Daniele decide di mettere in parole questa esperienza, e parla di questo suo desiderio con il Presidente del Bambin Gesù, che gli offre la possibilità di scrivere un libro da regalare ai dipendenti. Nasce così la commovente raccolta di poesie “Bambino Gesù, Ospedale Pediatrico” (2001). Grazie ai toccanti versi di questo volume, per Mencarelli, arriva la grande occasione.

    Eleonora Andreatta, oggi capo di Rai fiction, legge le poesie di “Bambino Gesù, Ospedale Pediatrico” e le apprezza. Incontra Mencarelli in occasione di un evento organizzato dalla rivista “ClanDestino” e gli propone di collaborare come lettore dei copioni. Il poeta romano tentenna, teme di non farcela, spiega di essere “solo un operaio”. Ma la Andreatta ha fiutato il talento e insiste, spiegandogli che, se lo desidera, potrà sempre seguire dei corsi organizzati dalla Rai.

    Per Daniele, comincia un lungo percorso di studi per affinare le sue competenze e procurarsi una professionalità. Inizia con un master per diventare pubblicista, prosegue con studi per ottenere la qualifica di manutentore e restauratore di beni cartacei. Successivamente studia come sceneggiatore ed editor di televisione e cinema, quindi segue il corso della Rai per sceneggiatori, poi altri corsi con Dara Marks, Cristopher Vogler, Robert Mckee.

    Ben presto, lo scrittore ottiene un ufficio da editor della fiction di Rai 1. Inoltre, comincia a collaborare con svariate riviste, sia cartacee che on line.

    Finalmente, per lo scrittore romano inizia un periodo di serenità sia dal punto di vista professionale che nella vita privata. Nel 2006, infatti, incontra Piera, che diventa sua moglie. Da tale unione, in seguito, nasceranno i figli Nicolò e Viola.

    Nel frattempo, la produzione poetica di Mencarelli prosegue con le raccolte di poesie “Guardia alta” (2005), “Bambino Gesù” (2010), “Figlio” (2013), sulle prove che un padre e una madre devono superare, e “La Croce è una via” (2013), con versi sulla passione di Cristo rappresentati da Radio Vaticana per il Venerdì Santo del 2013, e “Storia d’amore” (2015).

    A questo punto l’autore sente, dopo essersi dedicato alla poesia per oltre vent’anni, l’esigenza di esprimersi in prosa. Fa un primo tentativo con la raccolta “Luci di Natale” (2014), che contiene un racconto di Grazia Deledda.

    Ma la svolta arriva nel 2018, con la pubblicazione del romanzo “La casa degli sguardi”, il primo di una trilogia autobiografica. Nell’opera, lo scrittore romano ritorna al periodo trascorso all’ospedale pediatrico del Bambin Gesù di Roma, e racconta di come immergersi nel dolore degli altri lo abbia strappato all’alcolismo. “La casa degli sguardi” riscuote un buon successo di pubblico e l’apprezzamento da parte della critica, facendo aggiudicare all’autore il Premio Severino Cesari Opera Prima, il Premio Volponi e il Premio John Fante Opera Prima.

    Dopo “Tempo circolare (poesie 2019-1997)” (2019), volume in cui è raccolta una significativa scelta di tutte le poesie dell’autore, nel 2020 Mencarelli torna alla prosa con il secondo romanzo della trilogia autobiografica, “Tutto chiede salvezza”. Il protagonista dell’opera è Daniele, ovvero l’autore a vent’anni che, sottoposto a trattamento sanitario obbligatorio, si trova a dover trascorrere una settimana in un reparto di psichiatria, aspettandosi di vivere un incubo. Tuttavia, dalla permanenza in ospedale psichiatrico emergono degli aspetti positivi, come le improbabili amicizie che il ragazzo stringe con i suoi compagni di stanza, tra i quali un maestro di scuola identico a Brian May, un gigante buono, un omosessuale che fino all’ultimo non cessa di corteggiarlo e altri ancora. Al termine di quei sette giorni, Mencarelli comprende che la fratellanza aiuta a porsi con maggiore obiettività di fronte al proprio dolore, e che la gioia dell’incontro attutisce il peso dell’esistenza. Lo splendido romanzo vince, tra gli altri, il Premio Strega Giovani 2020 e arriva tra i finalisti del Premio Strega 2020.

    Dall’opera, il regista Francesco Bruni trae una serie televisiva, in corso di trasmissione su Netflix in 7 puntate, con Federico Cesari nei panni del protagonista.

    Nel 2021 esce “Sempre tornare”, che completa la trilogia autobiografica. Il protagonista è Daniele, ossia l’autore all’età di 17 anni, che affronta un viaggio in autostop dal Cocoricò, discoteca romagnola, fino a Roma, salendo su auto di sconosciuti e cenando e dormendo in letti di fortuna. Senza soldi e senza documenti Daniele, alla ricerca disperata di qualcosa che illumini la sua vita, lungo il cammino si confronta con il dolore e con le speranze delle persone che lo accompagnano o lo ospitano, e in tal modo riesce a comprendere meglio i suoi stessi sentimenti e desideri. Il regista Paolo Genovese ha dichiarato che da tale opera trarrà una trasposizione cinematografica.

    Attualmente, Daniele Mencarelli vive ad Ariccia per stare vicino ai genitori; abitano con lui la moglie e i due figli.

    Recentemente, l’autore ha dichiarato che al figlio Nicolò è stato diagnosticato un disturbo dello sviluppo, che inizialmente era stato confuso con l’autismo. Purtroppo, tale malattia ha segnato l’inizio di un calvario sia per il bambino che per la famiglia, visti gli scarsi mezzi messi a disposizione dello Stato per dare sollievo alle famiglie che si trovano ad affrontare questo tipo di disagio.

    Federica Foca’

     

    CONSIGLIO DI LETTURA – Fame d’aria di Daniele Mencarelli (Mondadori, 2023)

    Daniele Mencarelli presenta “Fame d’aria” alla Libreria Pagina 348

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