“Cancellazione del reddito minimo decisione grave, nella provincia oltre 70mila le domande”

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    «La cancellazione del ‘reddito minimo per il 2011’ è una decisione gravissima da parte della Regione Lazio. Una legge all’avanguardia, quella sul reddito minimo garantito, che ci qualificava tra le più avanzate legislazioni europee in materia. Con questa decisione torniamo indietro di 20 anni e rimaniamo l’unico stato, insieme alla Grecia e al Portogallo, a non avere politiche di inclusione basate sul diritto di un reddito ‘di sopravvivenzà per tutti». Lo dichiara in una nota Massimiliano Smeriglio, assessore al lavoro e formazione della Provincia di Roma. «Nella sola provincia di Roma sono state oltre 70mila le domande ricevute nel 2009/2010, 135 mila in tutta la Regione – continua – Una richiesta enorme, quindi, di misure di sostegno da parte delle cittadine e dei cittadini del nostro territorio, che è emersa con forza e di cui, come istituzioni, non possiamo non tenere conto. La Provincia di Roma ha provveduto a selezionare circa 7mila persone, che sono risultate in diritto di percepire il contributo economico, anche se ad oggi – conclude l’assessore – nonostante le proteste dei richiedenti, ancora non sono iniziate le procedure di pagamento e non si hanno notizie certe sui tempi che queste persone dovranno aspettare prima di ricevere il reddito di sopravvivenza. Il taglio dei fondi per il rifinanziamento della legge sul reddito minimo è una chiara rinuncia a qualsiasi tipo di innovazione e investimento nelle politiche di welfare nella nostra Regione. Quella approvata è infatti una manovra di bilancio che ‘taglià senza pietà le azioni di sviluppo e sostegno all’inserimento sociale: dal reddito minimo, al diritto allo studio al prestito d’onore… Il tema che rilanciamo alla Presidente Polverini : come intende dare risposta a migliaia di giovani, precari, inoccupati o disoccupati che chiedono di poter investire nel loro futuro.»

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