Cristoforo Colombo insicura

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Via Cristoforo Colombo

L’abbandono nel quale versa la viabilità extraurbana sulla Cristoforo Colombo è una costante di qualsiasi giunta capitolina. Oltre al tema dei pini marittimi ed alla loro manutenzione ordinaria per evitare di piangere vittime della caduta di rami, c’è un tema enorme di sicurezza stradale. La Colombo fuori città è una strada ormai praticamente urbana, quasi completamente al buio (sono illuminati solo alcuni punti) e che sconta un limite di velocità irrealistico (appunto il limite urbano di 50 km/h) che nessuno rispetta.

Il problema è che le velocità tenute dagli utenti, specialmente in certi orari, sono non solo oltre i limiti, ma fuori da ogni minima ragionevolezza: non è infrequente veder sfrecciare veicoli a velocità autostradali, spesso con comportamenti pericolosi che includono cambi repentini e non segnalati di corsia, “ingarellamenti” vari fra piloti dilettanti, guida aggressiva nei confronti degli altri utenti, rei di non voler rischiare la vita e varie altre prodezze.

Altro problema è la separazione fra flusso veicolare i flussi ciclistici che utilizzano la Colombo specialmente nei giorni festivi e prefestivi: i ciclisti avrebbero diritto a una viabilità protetta per lo meno con dei cordoli.

Evitiamo di commentare il tema della viabilità “affluente” per la quale servirebbero lavori per la realizzazione di svincoli o sottopassi.

Fra gli interventi urgenti sembra necessario introdurre un limite di velocità ragionevole per la tipologia di strada (70 km/h) da far rispettare nell’unico modo possibile e cioè con un sistema di sorveglianza permanente tipo Tutor.

Infine, c’è il problema della complanare in uscita fra Torrino e Torrino – Mezzocamino il cui manto stradale è in condizioni indegne (e, anche qui, si viaggia al buio di notte).

E’ una situazione che persiste da anni quella della scarsa sicurezza della Colombo e non sembra interessare a nessuno, a prescindere dalla maggioranza che governa il Campidoglio.

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