Egitto, attentato ad una chiesa almeno 45 morti

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    Sarebbero almeno 45, e non 7 come indicato dal governo egiziano, i morti nell’attentato avvenuto ieri sera davanti ad una chiesa copta di Alessandria d’Egitto, secondo quanto riferito dal sito internet di una organizzazione che difende i diritti umani dei copti d’Egitto chiamata Voice of the Copts (Voce dei Copti). In una ‘ultim’orà, corredata da alcune immagini dell’attentato, il sito riferisce che, secondo loro informazioni, «almeno 45 fedeli sono morti». Diversi feriti sarebbero poi ancora «intrappolati nella chiesa». Diversi cadaveri sarebbero rimasti sul marciapiede, e altri all’interno dell’edificio. Il sito cita un testimone oculare che avrebbe assistito all’esplosione. L’autobomba sarebbe esplosa due minuti dopo essere stata abbandonata dagli attentatori, facendo esplodere anche le automobili vicine. «Lo sforzo islamico di ripulire il Medio Oriente dai cristiani è aumentato», scrive il sito, ricordando che «quattro anni fa in aprile, un copto fu ucciso vicino all’entrata della chiesa da un musulmano arabo con un coltello, nel giorno del Venerdì Santo. »Allora, e prima di qualunque indagine, il governatore di Alessandria disse che l’aggressore era uno psicolabile. A tutt’oggi non è stata avviata alcuna azione giudiziaria sull’accaduto«.

    Secondo il comunicato pubblicato dall’agenzia di stampa egiziana Mena, la polizia scientifica ha dimostrato che l’esplosione è avvenuta all’esterno delle vetture sospette ed è stata provocata da una carica esplosiva di fabbricazione artigianale, formata da chiodi e pezzi di ferro. Questa versione contrasta con quanto affermato da esperti di terrorismo, secondo i quali l’attentato porta il marchio Al Qaida ed è il primo attentato con autobomba in Egitto.

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