Roma: “Topi all’asilo nido Giamburrasca (XIII Municipio)”

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Roma – I bambini dell’asilo nido Giamburrasca, nel XIII Municipio a Roma, quartiere Montespaccato, stanno vivendo una grave situazione insostenibile che sta creando forti disagi ai piccoli e ai loro genitori. A raccontare la storia di topi e dislocamento dei minori è Beatrice, madre di uno dei bambini dell’asilo, che ha denunciato il fatto a Radio Cusano Campus, nella trasmissione “Cosa succede in città”, condotta da Emanuela Valente. Le famiglie hanno scritto una lettera alle Istituzioni, a cominciare dalla Sindaca Raggi.

Qual è il problema Beatrice?

“Tutto è cominciato mercoledì 3 ottobre quando a scuola sono stati trovati i topi. Istituto chiuso da giovedì a venerdì per derattizzazione. Il lunedì successivo i bambini tornano in classe, sembrava che tutto fosse risolto. Martedì le educatrici ci chiamano per avvisarci di andare a riprendere i bambini entro le 12 perché non possono dargli pranzo a causa della presenza di escrementi di topi. Mio figlio, così come gli altri bimbi, resta a casa fino a venerdì. Ieri l’orario di entrata era fissato per le 10.30 per consentire il servizio di pulizia. Altro disagio per i genitori che sono dovuti ricorrere a un premesso lavorativo. Arriviamo davanti ai cancelli e li troviamo chiusi. Ancora topi”.

 

Non riescono a risolvere la questione?

“Pare che sia un problema strutturale. Nell’edificio ci sono dei buchi da cui entrano i topi”.

 

La domanda viene da sé: i buchi non ci sono da ieri, immagino.

“Ce la siamo posta anche noi. E soprattutto, la ditta che ha fatto la derattizzazione non ha visto questi buchi già al primo intervento?”.

 

Avete avvisato il Municipio XIII?

“Certo, i genitori del Giamburrasca sono stati tutto il giorno al telefono”.

 

Quale soluzione ha trovato il Municipio per consentire ai bambini di continuare l’attività didattica tenendo presente le esigenze della loro tenera età?

“I bambini compresi tra i due e tre anni sono stati raggruppati nella scuola dell’infanzia comunale Carlo Evangelisti che non è adatta ad ospitarli. Non è dotata dei lettini e la mensa non può offrire pasti caldi ma solo panini. Sono piccoli per mangiare sempre panini, l’alimentazione non è corretta. I bambini tra i 12 e i 24 mesi sono stati dislocati negli altri nidi comunali del XIII Municipio. Nuovo ambiente, nuovi bambini, nuove educatrici. La presenza delle loro educatrici è garantita solo la mattina presto, all’ingresso per accogliere i piccoli e non per tutta la giornata. Alcuni bambini sono ancora in fase di inserimento, come posso affrontare una situazione così precaria?”.

 

I nidi in cui sono stati dislocati i bambini sono vicini alla vostra struttura?

“No, il XIII Municipio è grandissimo. Alcuni bambini sono stati inseriti in nidi lontanissimi dalle loro abitazioni con conseguente disagio per le famiglie. Pensate che un nido individuato si trova a via delle Fornaci, vicino a San Pietro. Da Montespaccato è un viaggio”.

 

Voi genitori dell’asilo nido Giamburrasca cosa chiede alle Istituzioni?

“Chiediamo al Comune e al Municipio che venga trovata una valida soluzione che tenga conto delle esigenze dei bambini che non posso essere sdradicati da un ambiente a loro familiare e gettati dall’oggi al domani in un alto totalmente nuovo. Vogliamo, inoltre, conoscere la tempistica per il ripristino delle attività nella struttura alla quale i bambini sono stati assegnati.

 

Di seguito la lettera indirizzata alla sindaca Raggi:

Gentile Sindaca Virginia Raggi,

con la presente vogliamo descriverle la situazione insostenibile che stanno vivendo i bambini dell’asilo nido Giamburrasca, nel XIII Municipio, zona Montespaccato. Una situazione che crea tanti disagi ai piccoli e a noi genitori. I problemi sono iniziati giovedì 4 ottobre quando la scuola viene chiusa per consentire il servizio di derattizzazione. Lunedì 8 ottobre i bambini vengono riammessi, martedì 9 siamo stati chiamati dalle educatrici per avvisarci di prendere i bambini entro le 12 perché sono stati trovati escrementi di topi nell’istituto. Da martedì alle 12 a venerdì 13 ottobre l’asilo nido Giamburrasca resta chiuso. L’avviso che alleghiamo ci informa che i bambini possono rientrare a scuola lunedì 15 ottobre alle 10.30 per consentire al personale di pulire le aule. Lunedì 15 ottobre arriviamo davanti ai cancelli e li troviamo chiusi. Causa: ancora presenza di topi.

La soluzione studiata dal Municipio XIII con la coordinatrice di Giamburrasca per consentire lo svolgimento dell’attività didattica non soddisfa le esigenze dei bambini che, ricordiamo, sono molto piccoli.

I bambini compresi tra i due e tre anni sono stati raggruppati nella scuola dell’infanzia comunale Carlo Evangelisti che non è adatta ad ospitarli. Non è dotata dei lettini e la mensa non può offrire pasti caldi ma solo panini. Come possono bambini di nemmeno tre anni mangiare sempre panini? Non è rispettata una corretta alimentazione.

I bambini tra i 12 e i 24 mesi sono stati dislocati negli altri nidi comunali del XIII Municipio. Questo comporta nuovo ambiente, nuovi bambini, nuove educatrici. La presenza delle loro educatrici è garantita solo la mattina presto, all’ingresso per accogliere i piccoli e non per tutta la giornata. Il Comune è molto attento alla tutela dei minori in fase di inserimento e non tiene conto delle problematiche che un trasferimento repentino può causare loro?

Considerato che il XIII Municipio si sviluppa su una vastissima area geografica, alcuni bambini sono stati inseriti in nidi lontanissimi dalle loro abitazioni con conseguente disagio per le famiglie.

Noi genitori dell’asilo nido Giamburrasca chiediamo a questa Amministrazione di risolvere quanto prima il problema e trovare una valida soluzione alternativa che consenta a bambini e famiglie di fruire del servizio. Vorremo, inoltre, conoscere la tempistica per il ripristino delle attività nella struttura alla quale i bambini sono stati assegnati.

Certi di una solerte risposta, porgiamo cordiali saluti.

I genitori dell’asilo nido Giamburrasca

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In merito alla lettera de “I genitori dell’asilo nido Giamburrasca”  sulla presenza di topi nell’asilo nido Gianburrasca il Municipio in un’email chiede di procedere all’immediata rettifica di quanto erroneamente pubblicato:

Nello specifico laddove viene riportato:

Gli utenti tra i due e i tre anni, quelli più grandi, finiscono nella scuola materna Carlo Evangelisti, a fianco al Giamburrasca. Ma l’organizzazione non è delle migliori “Non è dotata dei lettini e la mensa non può offrire pasti caldi ma solo panini. Come possono bambini di nemmeno tre anni mangiare sempre panini? Non è rispettata una corretta alimentazione”.

Si chiede di rettificare con la seguente informazione che riveste carattere di ufficialità:

La scuola dell’Infanzia ‘Carlo Evangelisti’ che ha ospitato gli utenti dell’asilo nido Gianburrasca è stata prontamente allestita dalle educatrici per il momento del riposo.

In merito al servizio mensa segnaliamo che solo per un giorno è stato previsto il panino, mentre per i giorni successivi è stato garantito il pasto caldo.

E laddove si riporta:

“Senza contare gli ambienti nuovi con cui i bimbi sono costretti a familiarizzare in poco tempo. La presenza delle loro educatrici è garantita solo la mattina presto, all’ingresso per accogliere i piccoli e non per tutta la giornata. Il Comune è molto attento alla tutela del minore in fase di inserimento e non tiene conto delle problematiche che un trasferimento repentino può causare loro?”.

Si chiede di rettificare con la seguente informazione:

Secondo quanto riportato dalla POSES, il personale è stato distribuito nelle strutture secondo una modulazione oraria utile a garantire la presenza di almeno una figura di riferimento sia nel turno antimeridiano che in quello pomeridiano. Aggiungiamo che i bambini più grandi di due/tre anni sono stati accolti nella scuola dell’Infanzia Evangelisti garantendo un ambiente più vicino ai loro bisogni e mantenendo i gruppi così da non intaccare le relazioni tra pari, mentre i piccoli (12/24 mesi), sono stati inseriti negli asili nido che avevano posti liberi, scegliendo, per quanto possibile, strutture limitrofe e rispettando la priorità dell’assegnazione al nido più vicino in base all’ordine della graduatoria di accesso.
Grazie al lavoro degli uffici, della Poses del Nido e della parte politica si è arrivati a poter offrire comunque un’alternativa, evitando di tenere i piccoli utenti a casa, con i conseguenti e maggiori disagi che si sarebbero arrecati a danno delle famiglie.

 

 

 

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