Regione Lazio – I malati psichiatrici non dovranno più pagare le residenze

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    Regione Lazio – I malati psichiatrici non dovranno più pagare le residenze – Sentenza del Consiglio di Stato –

    Con la sentenza n. 8.608 del 19 dicembre 2019 la Terza Sezione del Consiglio di Stato ha scritto la parola fine sulla compartecipazione socio sanitaria che dal 2017 ha gravemente pesato sugli ospiti ricoverati nelle Strutture Socio Riabilitative Psichiatriche (S.R.S.R.) H24 e H12 presenti nella Regione Lazio e sui loro Comuni di residenza.

    A renderlo noto è il Coordinamento delle Strutture Residenziali Socio Riabilitative Psichiatriche del Lazio.

    Il Supremo consesso amministrativo, sul ricorso promosso dal Comune di Roma avverso la sentenza n°4769/2018 pronunciata dal Tar del Lazio, contro la Regione Lazio e la Presidenza del Consiglio dei Ministri, Ministero della Salute, Commissario per il Piano di Rientro dai Disavanzi Sanitari Regione Lazio ha statuito l’annullamento degli atti che dal 2015 (DCA 562/2015 fino alla D.G.R. 395/2017) avevano scritto le regole della compartecipazione socio sanitaria per gli utenti ricoverati nelle S.R.S.R..
    Il Consiglio di Stato, nel complesso iter motivazionale, ha affrontato la questione fornendo una corretta interpretazione dell’applicazione dei Livelli Essenziali di Assistenza (c.d. LEA) relativamente alle Strutture Socio Riabilitative Psichiatriche, ritenendo erronea l’applicazione adottata dalla Regione Lazio, dapprima con la DCA 562/2015 fino alla successiva D.G.R. 395/2017, riguardo la compartecipazione socio sanitaria per gli ospiti ricoverati nelle strutture a bassa intensità terapeutica ma ad alta (H24) e media (H12) intensità assistenziale, ritenendo che l’applicazione della compartecipazione dovesse applicarsi solamente per le strutture a bassa intensità terapeutica ed bassa intensità assistenziale, ossia per le c.d. S.R.S.R. a fasce orarie.

    “Con questa sentenza – commenta l’Avv. Marco Mampieri, portavoce del Coordinamento delle S.R.S.R. del Lazio – la Regione Lazio dovrà provvedere a correggere le storture prodotte nel sistema psichiatrico a causa di una riforma illegittima che ha prodotto solamente tantissimi disagi agli utenti psichiatrici e ai loro familiari, ai comuni del Lazio e alle strutture socio riabilitative”.

    Il Consiglio di Stato ha inoltre ribadito che l’attuazione delle politiche di rientro dal disavanzo non può che coniugarsi con la necessaria salvaguardia dei livelli essenziali di assistenza poiché, come più volte chiarito da questa sezione, “.. la ratio profonda ed essenziale che anima il procedimento del Piano di Rientro è proprio la garanzia del rispetto dei livelli essenziali e la loro sostenibilità nel futuro” (v. Cons. Stato, sez. III, nn. 3201 e 1244/2016).

    “Quello che lascia l’amaro in bocca – continua l’Avv. Mampieri – è che in questi anni più volte abbiamo chiesto un’interlocuzione con la Regione Lazio, tanto alla parte politica che a quella tecnica, perché avevamo palesato l’evidente illegittimità della normativa regionale. In questa ricercata interlocuzione, da parte della Regione Lazio ha sempre prevalso una logica di chiusura e di mera interpretazione ragionieristica delle norme, leggasi piano di rientro, che ha rischiato di compromettere qualsiasi progetto terapeutico, snaturando di fatto il diritto dei pazienti psichiatrici ad avere, al pari delle altre persone, il diritto alle cure tutelato dall’art. 32 della nostra Carta Costituzionale”.

    “La Regione Lazio – conclude Mampieri – in conseguenza dell’annullamento delle disposizioni sulla compartecipazione dovrà prontamente inserire nel budget sanitario, in favore degli utenti psichiatrici, le risorse che aveva loro tolto. Come Coordinamento monitoreremo e faremo pressione perché la Regione Lazio, nella persona del suo Presidente e Commissario ad Acta per la Sanità, provveda con solerzia a porre fine a questa situazione di illegittimità”.

    Lo comunica in una nota il Coordinamento delle Strutture Residenziali Socio Riabilitative Psichiatriche del Lazio.

    EUNOS sas JOHNNY E MARY srl
    ASSOCIAZIONE MAPSI AGORA’ SALUS srl MA.FE.
COL.NAV
    VILLA DELLE QUERCE BY C.C. srl LIBERI SAS
INSIEME DI A. ANELLI & C. SAS
    “COMUNITA’ EUNOS”
“CASA JOHNNY”, “CASA MARY” “VILLA BONA”
“AGORA’ SALUS”
“IL FILO DI PENELOPE”
“VILLA NOVA”
“VILLA DELLE QUERCE” “ROSAURORA”
“COMUNITA’ INSIEME”

    COSA SONO LE S.R.S.R.

    Le Residenze sanitarie psichiatriche sono strutture destinate al ricovero di persone con disturbi psichiatrici. In queste strutture vengono assicurate attività di diagnosi, attività terapeutiche e riabilitative di esclusiva competenza psichiatrica.
    Le SRSR si collocano nella nuova organizzazione data dalla Regione Lazio nell’ambito dei trattamenti psichiatrici residenziali. Il concetto di residenzialità individua una differente modalità di gestire il disagio psichico. In questo caso l’intervento è multidisciplinare. L’utente non viene più collocato, quindi, in una prevalente dimensione medica ma, questa, si costruisce attraverso un progetto individuale, in accordo con altre figure professionali, come tecnici della riabilitazione psichiatrica, tecnici di psicologia, educatori, psicologi, psicologi clinici e psichiatri. Il concetto di terapia viene allargato a includere un percorso evolutivo dove la terapia farmacologica trova una costante rispondenza e confronto con l’analisi delle risorse individuali dell’utente. Tutto ciò permette di sviluppare le diverse autonomie di chi ha da tempo sperimentato, nella propria esistenza, le varie espressioni del disagio psichico.

    I NUMERI NEL LAZIO (FONTE REGIONE LAZIO ANNO 2017)

    I pazienti in Srsr h24 sono 549, di cui 498 in strutture private accreditate

    I pazienti Srsr h12 sono 118, di cui 76 privati in strutture private accreditate

    Le Srsr h24 prevedono una retta giornaliera pari a 108 euro.
    Le Srsr h12 prevedono una retta giornaliera pari a 81 euro.

    La compartecipazione delle rette fino alla recente sentenze del CdS era mediamente per il 40% a carico del Sistema Sanitario Regionale e per il restante 60% a carico dell’utente e dei Comuni.

    Con la sentenza del Consiglio di Stato, che ha valore retroattivo, la Regione Lazio dovrà rimborsare agli utenti e ai Comuni oltre 11,5 milioni di euro, oltre a stanziare l’importo per l’annualità 2020 di 108 euro giornalieri per gli utenti in S.R.S.R H24 ed 81 euro giornalieri per gli utenti in S.R.S.R. H12.

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