Sanità. IDI, fake medici licenziati, si richiesta apertura pomeriggio

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    “Riteniamo gravi le parole del segretario dell’Anmirs, dottor Alessandro Monopoli, che arrecano un grave danno all’IDI. I medici dell’IDI sanno bene che non è previsto alcun licenziamento e che gli stipendi sono stati sempre, regolarmente, pagati. Il dottor Monopoli – prosegue la nota – ha fatto riferimento a fatti che risalgono ad altre amministrazioni e lontani negli anni, che nulla hanno a che fare con la Fondazione Luigi Maria Monti, attuale proprietaria dell’IDI”.

    “La Fondazione Luigi Maria Monti, nel ribadire pieno rispetto per la scelta dei medici dell’Istituto Dermopatico Italiano di voler indire un giorno di sciopero, per onore della verità, per rispetto degli utenti e dei pazienti dell’Ospedale e per la professionalità di tutti i dipendenti IDI, puntualizza quanto segue: sono state proposte ai medici delle misure di contenimento dei costi invece del contributo di solidarietà (passaggio a 36 ore lavorative), di adeguamento delle tariffe interne ai valori di mercato e di rilancio della produzione (apertura dell’Idi anche il pomeriggio) che sono state rifiutate dal Sindacato, senza proposte alternative. Questo ha portato in data 23 ottobre 2019 (e non già il 24 dicembre) alla disdetta dell’attuale contratto collettivo, assumendo a parametro quello degli ospedali privati (quale è, ormai, l’IDI secondo la sentenza del Tar Lazio n. 5917/2017) e così consentire l’erogazione dei servizi  socio sanitari anche nel pomeriggio, peraltro con vantaggi economici integrativi per tutti i dipendenti, medici e non, interessati”.

    “L’obiettivo prioritario – spiega l’ufficio stampa IDI – è quello di attivare anche nel pomeriggio gli ambulatori e i servizi di cura della mattinata, oggi sostanzialmente appannaggio della libera professione e degli studi privati.

    E’ un obiettivo che viene incontro alle richieste della cittadinanza ed è evidente che l’apertura dell’IDI anche nel pomeriggio consentirà di dare nuovo slancio al processo di ristrutturazione avviato dall’attuale consiliatura (da giugno del 2017) che ha portato a chiudere il 2019 con EBIDTA positivo, grazie all’attivazione di 19 nuovi ambulatori, all’apertura delle Unità “Tumori della pelle non melanocitari”, “Piede diabetico e ulcere cutanee”, “Ricoveri privati” ed UFA unitamente alla conferma del riconoscimento IRCSS da parte del Ministero della Salute, e – conclude il comunicato – grazie anche alle professionalità che lavorano e operano nelle nostre strutture”.

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