“Il Re di Roma non morirà mai”

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    «The king of Rome is not dead» (il re di Roma non è morto n.d.r.). Francesco Totti festeggia i 206 gol segnati in serie A esibendo davanti alle telecamere di Sky una t-shirt con questa scritta in inglese. «Il re di Roma non è morto – dice sempre a Sky Totti, oggi autore di una doppietta con un gol su punizione ed un altro su rigore – e non morirà mai, so quello che posso dare. Sono contento di avere superato un altro record e di aver preso un’altra preda, un campione come Baggio. Ora spero di continuare a questi livelli». È stata una serata ricca di emozioni, con il penalty del possibile 2-3 sbagliato al 34′ st proprio da Totti e poi la rete di Rosi in pieno recupero. «La pecca è il mio secondo rigore sbagliato – ammette Totti -: stavo per compromettere tutto l’anno. Poi con forza, volontà e cattiveria abbiamo reagito da grande squadra». La Roma ha evidenziato nervosismo (nella ripresa sono stati espulsi De Rossi e Perrotta) ed una certa fragilità difensiva, ma secondo il capitano «quando non ottieni certe cose in campo poi reagisci e fai cose che non vanno fatte. Però il gruppo è unito ed ha voglia di dimostrare che è ancora vivo». «Se qui avessimo pareggiato – conclude Totti – sarebbe finito tutto, invece stando ad un punto metteremo pressione alla Lazio. Ora sta a loro fare una grande prestazione domani contro la Juve».

    Successivamente Totti ha ripetuto che «il re di Roma non è morto, e non morirà» anche ai microfoni di Mediaset Premium. «La maglietta celebrativa? L’ho fatta – ha spiegato il n.10 della Roma – perchè molti pensavano che lo fossi, mentre dietro ho scritto ‘206’, che sono i gol con cui supero Baggio: infatti il rigore del possibile 207esimo l’ho sbagliato di proposito – ha scherzato -, perchè avevo solo questa di maglietta». «A parte gli scherzi – ha aggiunto – oggi è stato importantissimo vincere: è stata una grande rimonta, peccato per l’espulsione di De Rossi, ora dobbiamo stargli vicino. Se domani tiferò Lazio per tenere lontana la Juventus dalla zona Champions? Mai, poi il nostro obiettivo è proprio prendere il posto che occupano ora i nostri cugini».

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