La Roma non scende in campo, la Lazio passeggia 3-0

Roma – Primo derby della Capitale giocato di venerdì e, purtroppo, anche il primo a porte chiuse. Fonseca recupera Pedro ma lo manda in panchina schierando la stessa formazione vista contro l’Inter, Inzaghi a sua volta convoca Correa ma gli preferisce Caicedo.

Pasticcio Ibanez e vantaggio Lazio
Al quarto d’ora da una palla innocua i biancocelesti vanno avanti: Immobile cambia gioco spedendo il pallone nella terra di nessuno, Ibanez controlla ma aspettando un’improbabile uscita di Pau Lopez si fa soffiare il pallone da Lazzari, il quale con un rimpallo serve a centro area il liberissimo Immobile, che porta avanti la Lazio.

Altro disastro di Ibanez
Passano pochi minuti e gli uomini di Inzaghi trovano il raddoppio con Luis Alberto. Lazzari vince un duello in velocità con Ibanez che lo stende dentro l’area ma Orsato non fischia, l’esterno laziale si rialza e serve Luis Alberto sui tredici metri, il quale con un destro chirurgico all’angolino batte nuovamente Pau Lopez. Posizione molto dubbia di Caicedo, ma non sarà questo a far perdere il derby alla Roma.

Tris ancora dello spagnolo
Allo stesso minuto della prima rete, ma nella ripresa, la Lazio chiude il derby: il neo entrato Akpa Akpro recupera palla e la scarica al limite per Luis Alberto, il quale controlla e, vista la totale assenza di ostruzionismo da parte della difesa romanista, si prende tutto il tempo per calciare nuovamente all’angolino e battere Pau Lopez.

Finalmente si vede la Roma
La prima vera occasione da goal per i giallorossi arriva solamente a cinque minuti dal novantesimo, quando su cross dalla destra di Karsdorp il pallone arriva a Dzeko, ma il tap in da un paio di metri del bosniaco viene messo in corner dal reattivo Reina.

Roma inguardabile e mai in partita
Quel che emerge ancora una volta da questo derby è la grandissima difficoltà che i giallorossi hanno nell’affrontare le squadre di alta classifica. Con quelle di oggi sono ben 18 le reti incassate in soli sei match, un dato che deve far riflettere non tanto sulla qualità tecnica della rosa, quanto piuttosto sulla mancata maturità dell’intero gruppo, che appena si deve confrontare con una squadra di pari livello finisce per andare nel pallone, in preda al gioco avversario e incapace di opporsi.

Andrea Trupiano