Totti fa 207, la Sensi saluta e la curva fischia i giocatori

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    Roma (4-2-3-1): Lobont 5,5, Rosi 5,5, N. Burdisso 5,5, Loria 6, Riise 5, Taddei 5, Pizarro 6, Perrotta 5 (16′ st Greco 5), Totti 7 (42′ st Florenzi s.v.), Vucinic 6 (28′ Caprari s.v.), Borriello 6 (27 Julio Sergio, 3 Castellini, 25 G. Burdisso, 94 Menez). All.: Montella 6. Sampdoria (4-4-2): Da Costa 5, Zauri 6 (34′ st Koman s.v.), Volta 6,5, Martinez 6, Ziegler 6, Mannini 6,5 (29′ st Guberti 6), Palombo 6,5, Tissone 5,5, Laczko 6 (42′ st Dessena s.v.), Pozzi 5, Biabiany 5,5 (85 Curci, 20 Padalino, 16 Poli, 32 Maccarone). All.: Cavasin 6. Arbitro: Banti di Livorno 6,5. Reti: nel pt 26′ Mannini, 29′ Totti; nel st 25′ Vucinic, 41′ Borriello. Angoli: 6-4 per la Roma. Recupero: 1′ e 0′. Ammoniti: Burdisso, Volta e Martinez per gioco falloso. Spettatori: 28.000

    «Me fate schifo tutti tranne Totti». Lo striscione è piccolo in curva sud e magari troppo severo, ma il capitano è sempre l’Alfa e l’Omega giallorosse. Un gol e (quasi) due assist per la vittoria 3-1 sulla Sampdoria retrocessa che significano Europa League: non una gran gloria, ma per Totti sono 207 reti in serie A e la conferma di costituire le fondamenta del club anche in versione americana. Il socio James Pallotta non c’è all’Olimpico, è ripartito per Londra per evitare la nube di cenere del vulcano islandese, e la serata in tribuna è tutta di Rosella Sensi, all’ultima apparizione da presidente giallorosso. Finisce l’era della sua famiglia alla guida del club dopo 18 anni e Totti celebra l’erede del patron Franco consegnandole una maglia con il nome di battesimo e il numero uno. La squadra invece si becca molti fischi da un pubblico deluso ed esasperato, con l’eccezione di Totti, naturalmente. ‘Un anno senza giocare, ma quando andate a lavorare?’, è lo striscione esposto al termine del match, mentre i figli dei giocatori si divertono sul campo e i padri cercano inutilmente di avvicinarsi alla curva sud. Meglio non insistere. La partita tra la Roma quasi sicura dell’Europa minore e la Sampdoria già in B è per lunghi tratti una tortura cinese, ma c’è un campione ad accenderla. ‘Cloniamo Totti’ si legge su un altro striscione. Dopo una mezz’ora in cui gioca solo la Roma, ma segnano gli ospiti (tiro di Ziegler, Lobont respinge corto, Mannini insacca), il capitano pareggia di gran classe: riceve da Pizarro in area, sulla destra, sbilancia il difensore con una finta e pur avendolo addosso infila di destro nell’angolino lontano. Roba da Michael Jordan o Kobe Bryant nell’Nba. Sono 262 gol in tutto, solo e sempre con questa maglia. I giovani della Samp giocano con orgoglio, un centinaio di tifosi commoventi persi in curva nord apprezzano e tengono alta la bandiera. Vucinic tartassato dal suo pubblico chiede un rigore per colpo di braccio plateale di Volta. Ripresa più equilibrata, la Samp in contropiede è disinvolta con Lazcko che tocca d’esterno e Biabiany che corre. Nella Roma si spegne Totti e Borriello non c’è proprio. Poi il capitano si risveglia, va a pressare dopo il 20′ e poi al tiro alto di sinistro. Al 25′ dà a Vucinic, che rientra e di sinistro trova lo spazio tra le gambe di Da Costa, troppo morbido. Il montenegrino non esulta, il pubblico fischia il suo nome invocato dallo speaker. In tribuna la Sensi esplode spiritata come una tifosa qualsiasi. C’è tempo anche per la rete di Borriello: praticamente lo manda a segno sempre Totti, che esplode un destro violento da fuori su punizione e costringe Da Costa a respingere goffo di petto. Il centravanti insacca, è 3-1. Ovazione in piedi per il simbolo della Roma che esce, Rosella Sensi commossa riceverà poi il suo regalo. Per la società e i tifosi ci vuole un ‘Re-Born in the Usà. Totti ci sarà.

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