Al Bowling dell’Acquacetosa la legenda mondiale Parker Bohn III

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    Un campione sulla pista e nella vita. La legenda del bowling mondiale, Parker Bohn III, ha dimostrato di esserlo anche nella prima tappa – al Bowling Brunswick dell’Acquacetosa di Roma – di un mini tour di esibizione che si concluderà a Portogruaro il prossimo 4 dicembre. Al di là della semplice partita, lo statunitense originario Jersey (ma «nonno è emigrato dalla Sicilia», precisa lui), vincitore di 32 titoli della Professional Bowlers Association ed entrato di diritto nella Hall of Fame del bowling, è un campione dal volto umano. «Ho giocato in tutto il mondo con persone normali e anche con persone su una sedia a rotelle che non avevamo mai avuto la possibilità di giocare a bowling, con persone sorde e non vedenti. Ho giocato con bambini di 2 anni e con anziani di 102 anni. Pochi anni fa ho giocato con una persona senza braccia, a cui mancava completamente una gamba e aveva soltanto un piccolo piede con quattro dita. Ma a prescindere da quale sia l’handicap, lo spirito del gioco che ho riscontrato in tutti è lo stesso: lanciare la palla e buttare giù i dieci birilli» ha svelato Bohn. «Tutti possono giocare a questo sport. Dobbiamo tutti imparare a tirare il secondo tiro». Come se quel tiro fosse la seconda chance che ti concede la vita. Uno strike alle difficoltà e ai pregiudizi quello che realizza parlando il campione statunitense. Uno strike che forse vale più delle 87 volte in cui ha fatto «300», la partita perfetta di 12 strike consecutivi. Nell’evento di oggi, Bohn è stato sfidato prima da Maurizio Toni, un atleta portatore di handicap e campione delle Special Olympics e poi da sette professionisti italiani che hanno vinto delle selezioni per poter battere la lui, la legenda. A fare gli onori di casa al Bowling Brunswick di Roma è stata Katia Pittigliani, responsabile del centro. «A 21 anni sono entrato nel circuito professionistico – ha spiegato Bohn -. Il mio sogno era di vincere almeno un titolo di campione, oggi posso dire di averne vinti 32. Tutti con materiale Brunswick. Il segreto di questo sport è divertirsi, imparare ad accettare i propri errori e tirare bene quella seconda palla».

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