Caicedo toglie, Caicedo dà: Sampdoria-Lazio 1-2

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    Il calcio sa essere beffardo, ma anche benevolo. Lo ha capito Caicedo, passato in un attimo da colpevole principale a salvatore della patria. Il tutto negli istanti finali delle ultime due gare. Ciò che tolse ha restituito. Il bello di questo sport.

    Simone Inzaghi

    Simone Inzaghi

    La Lazio espugna lo stadio della Sampdoria, fino a ieri sera autentico fortino. I blucerchiati avevano vinto tutte le gare tra le mura amiche. Sette, per essere precisi. Sette come le vittorie esterne della Lazio, autentico carrarmato lontano dall’Olimpico.

    Giampaolo sceglie Murru al posto di Strinic e colloca Ramirez dietro le punte Zapata e Quagliarella. Per Inzaghi i soliti undici, per una formazione che sta per diventare una filastrocca.

    A inizio gara i padroni di casa si affacciano più volte dalle parti di Strakosha, ma la mira degli attaccanti doriani è imprecisa. Si registra un tiro di Zapata che viene respinto dal piede destro del numero uno laziale, autore di un ottimo intervento. Gli ospiti prendono coraggio e cominciano ad attaccare. Immobile conclude dal limite sugli sviluppi di un angolo. Il tiro non sorprende Vivano, che respinge esternamente. Il pallone arriva sui piedi di Luis Alberto che lascia partire un cross teso. La palla sta per arrivare a Bastos, ma l’ottimo Bereszynski salva sulla linea. Si va a riposo con le reti inviolate.

    Nel secondo tempo la Lazio entra in campo con un piglio migliore. La prima occasione è per gli uomini di Inzaghi. Parolo sfodera una bella rasoiata, ma la palla colpisce il palo interno e ritorna dolcemente tra le braccia di Viviano. Pochi minuti dopo la Samp passa in vantaggio. Torreira fa spiovere un pallone in area, Quagliarella gioca di sponda e trova Duvan Zapata, che completamente solo insacca con un rasoterra alla destra del portiere albanese. La Lazio ci mette un po’ a riprendersi, ma i cambi di Inzaghi ridanno piede alla manovra offensiva. Alla fine risulta decisivo l’ingresso di Caicedo per il diffidato Leiva. A dieci minuti dal termine, sugli sviluppi di una punizione calciata da Luis Alberto, Milinkovic-Savic sigla il gol del pareggio in spaccata. Chiama tutti verso il centrocampo, inaugurando di fatto l’assalto laziale. Arrembaggio che diventa letale nei secondi dopo il novantesimo.

    Una settimana fa il recupero tolse a Immobile e compagni due punti d’oro, questa volta glieli dona con merito. Il serbo, autore del gol del pari, infila tra le linee un pallone da appoggiare in rete. Caicedo lascia scorrere la sfera verso il suo compagno di reparto. Immobile incespica sulla palla che, dopo molti rimpalli, rimbalza sulla schiena di Vivano. Caicedo è lì appostato, come un falco che si avventa sulla preda, e realizza la rete che regala la vittoria alla sua squadra.

    Il triplice fischio di Mazzoleni sancisce l’impresa dei ragazzi di Inzaghi. I laziali espugnano il Ferraris, dove nessuno aveva mai strappato un punto quando a calcare l’erba era la parte doriana di Genova.

    Il mister biancoceleste, a fine gara, si presenta ai microfoni dei giornalisti senza voce. In quell’area tecnica ha dato tutto, così come i calciatori sul terreno di gioco. Sono simboli che rendono la Lazio un gruppo vero. Un grande gruppo che inizia a far paura.

    Tommaso Franchi

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