CALCIO | La Lazio attacca, il Cesena non si difende: 3-0

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    La partita tra Lazio e Cesena si può riassumere così: i padroni di casa attaccano, gli ospiti si arroccano in difesa ma con scarso ordine, e il risultato di 3-0 è l’inevitabile conseguenza. Il primo tempo è tutto della Lazio, con dieci giocatori impegnati a attaccare (meno Berisha, che ha preferito fare lo spettatore, ma se fosse andato in attacco pure lui, il Cesena non ne avrebbe approfittato) e con i romagnoli in undici a difendere, senza mai provare a infastidire la porta laziale.

    Preso il primo gol dall’ex Candreva, hanno aspettato il liscebbusso di Bisoli negli spogliatoi per provare a vedere che cosa succedeva se si fossero affacciati dall’altra parte del campo. Avevano ragione loro, non è successo niente, con Berisha sempre lì a sbadigliare. In tutta la partita ha dovuto contentarsi di afferrare un paio di tiri, compreso un lancio di Brienza da mezzo chilometro. In una giornata come questa, al posto dell’albanese potevo giocare addirittura io, che non mi reggo in piedi e sono pure cecato.

    Poi è arrivato il secondo gol, sempre di un ex, Parolo. Due gol dai due ex, un modo elegante per ringraziare la squadra che li aveva lanciati: “Avete visto? Avevate ragione, siamo proprio bravi!”. Infine, il terzo gol, con un passaggio perfetto di Klose a Mauri, che ha esultato per ricordare a Pioli che nella rosa biancazzurra c’è pure lui. Era riuscito pure Keita a andare in rete, ma quel delatore del guardalinee non ha mancato di segnalare il fuorigioco all’arbitro.

    “Per giocare in serie A ci vuole personalità” ha detto Bisoli ai suoi. Vedremo se riuscirà lui a dargliela.

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