Chelsea-Roma. God save the queen

Più informazioni su

    L’ultima volta in terra britannica, la Roma, la ricorda bene. Manchester City – Roma finisce in parità grazie al gol dell’eterno Francesco Totti, che divenne il più longevo marcatore di tutti i tempi in Champions League.

    All’epoca sembrava a tutti una vera impresa, contro una delle formazioni più forti al mondo.
    Ieri, invece, è successo l’esatto opposto.

    AS ROMA

    AS ROMA

    La Roma, questa volta a Londra, questa volta allo Stamford Bridge, contro i Blues di Antonio Conte, fa 3 a 3, portando a casa un risultato che, seppur possa avere la parvenza dell’impresa, è tutt’altro.

    La Roma torna dall’Inghilterra con 1 solo punto, quando potevano essere benissimo 3.

    Eppure nessuno avrebbe immaginato ciò dopo i primi 45’ minuti di gioco, con una Roma padrona del campo grazie ad un pressing alto devastante ed un possesso palla di grandissima qualità, ma, nonostante questo, sotto di 2 reti (come al solito, oseremmo dire).
    Fortunatamente il karma, per una volta, decide di chiudere un occhio con i giallorossi, o forse anche due, e ci pensa il più esperto a riaprire i conti.
    Quel giocatore arrivato silenziosamente per soli 5 milioni di euro (ennesima magia di Monchi), etichettato dai “fini conoscitori di football” come “vecchio” o “laziale”, ma che in poco più di un mese è diventato la pedina più importante della Roma.
    Aleksander Kolarov, al 40’ sigla la rete che accorcia le distanze grazie alla sua dote principale (tra le tante), una cannonata di sinistro (con leggera deviazione) che si insacca sotto la traversa trafiggendo Courtois.

    Il secondo tempo, però, è tutt’altra storia, perché da 2-1 diventa 2-3. E, come al solito, ci si affida al centravanti bosniaco: Edin Dzeko.
    100 presenze con la maglia della Roma, primo/i gol in carriera al Chelsea, 10 marcature stagionali in altrettante presenze, 59 reti totali da quando gioca con i colori giallorossi.

    Numeri da capogiro, tanto quanto la bellezza delle due reti messe a segno ieri sera.
    La prima, nata da un lancio spettacolare di Federico Fazio (che si dimostra, ancora una volta, uno dei giocatori più forti e sottovalutati della rosa di Di Francesco), è sinonimo di potenza, tecnica, caparbietà, intelligenza.

    La prima rete è una volée di sinistro, di prima intenzione, di una forza indescrivibile, capace di battere il portiere belga.
    Il secondo, invece, è una zuccata di testa in anticipo su tutta la retroguardia avversaria, degna dei migliori centravanti vecchio stampo.
    Due gol che sono il miglior biglietto da visita esistenti per poter presentare al mondo (come se ce ne fosse bisogno) Edin Dzeko, un giocatore che solo in una piazza mai doma, mai sazia, lo si poteva criticare.

    Il terzo gol dei padroni di casa, però, arriva, perché deve arrivare.
    Perché la Roma non è una grande? Perché deve imparare a gestire il risultato? Perché il karma, dopo aver smesso di puntare il proprio perentorio dito indice su di noi per la frazione di 3 reti, ha deciso di punirci nuovamente? Non ci è dato saperlo, ma vedere che il pareggio del Chelsea arriva dalla testa di Eden Hazard, che tutto ha nel proprio bagaglio tecnico, fuorché il gioco aereo, è sinonimo di scherzo del destino e di beffa.

    Finisce 3 a 3 quindi,  un risultato che alla Roma, però, sta stretto, strettissimo, visto il dominio sul rettangolo verde, e per le numerose occasioni costruite durante i 90’ di gioco.
    Bene tutti, o quasi, visto che bisogna rimandare nuovamente Bruno Peres, e che nel primo tempo il centrocampo (nessuno escluso) è da rivedere, vista la pochezza di filtro, e, probabilmente, di tenuta atletica, ma, per fortuna del tecnico abruzzese, Nainggolan e co. si riprendono nel secondo tempo aiutando la squadra in quella che diverrà una partita da scrivere negli almanacchi europei giallorossi.
    Eccezionali Dzeko e Kolarov, bene, anche Gerson, sul quale nessuno avrebbe scommesso 1 penny, ma che esce dal campo guadagnandosi una sufficienza pulita.
    Da rivedere la coppia centrale Jesus – Fazio in alcune situazioni, in primis sul primo gol.

    Ora la classifica del girone di Champions recita che il Chelsea è primo a 7 punti, con la Roma inseguitrice a 5, e l’Atletico Madrid (dopo il misero 0 a 0 rimediato a Baku) a soli 2 punti.
    Il 31 Ottobre, la notte delle streghe, ci sarà il ritorno contro Antonio Conte, e, proprio vista la data, e la classifica, a Roma è lecito sognare, sperando di poter fare uno “scherzetto” agli inglesi, dal gusto di un vero “dolcetto”. Trick or treat?

    Leonardo Diofebo

    Più informazioni su