La Lazio batte il caldo e strapazza la Samp

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    La Lazio batte il caldo e strapazza la Samp –

    Il caldo s’è fatto sentire all’Olimpico e lo hanno sentito tutte e due le squadre. E s’è fatto sentire pure il turno di mercoledì, che ha frenato le gambe di tutti, laziali, doriani e pure l’arbitro Orsato, che per fortuna ha la vista buona e non gli è sfuggito niente.

    Si è fatta però sentire molto di più la voglia della Lazio di prendersi i tre punti per rimanere al terzo posto. E così, dopo aver sconfitto il caldo, la squadra romana s’è pure preso il lusso di strapazzare una Sampdoria che, salvo qualche timido tentativo al quale evidentemente non ha creduto nemmeno lei, s’è arresa senza avere la forza di combattere.

    Un primo tempo lento, fa troppo caldo per giocare a pallone. Però, con qualche sforzo, ricorrendo all’adrenalina con parsimonia, sfruttandola solo al momento giusto, la Lazio ha dominato sulla Sampdoria.

    I genovesi non sono stati fermi a aspettare per tutti i 45 minuti, no. Ma lo hanno fatto soltanto quando la Lazio gli ha dato il permesso di cavalcare verso Strakosha. Forse lo hanno fatto per far guadagnare il gettone di presenza al portiere e fargli risparmiare le mandibole, che quando non è impegnato a difendersi dalle pallonate, masticare la gomma americana è l’unica attività che lo impegna.

    Ma Parolo, perché l’hanno fatto entrare per farlo uscire un quarto d’ora dopo? Inzaghi, Parolo o, forse un po’ di più, i medici non dovevano accorgersi prima che non si reggeva in piedi?

    Ma la superiorità dei padroni di casa non è mai stata in dubbio. Ecco così i due gol. Al 32’ Radu recupera palla e, dalla sinistra, pennella un cross stupendo al centro dell’area: Milinkovic-Savic elude la marcatura di Strinic e colpisce di testa, Viviano tocca ma non basta. E ecco il secondo. Al 43’ Felipe Anderson dalla bandierina: De Vrij, nell’area piccola, anticipa Strinic e, di testa, insacca alle spalle di Viviano.

    Il secondo tempo vede, nei primi minuti, una Lazio che sembra sazia, ormai convinta d’aver vinto. La Samp però non sembra essere d’accordo e qualche problema lo dà dalle parti di Strakosha, con i difensori un po’ imbambolati e il centrocampo lasciato a disposizione degli avversari.

    Ma dura poco. Duvan Zapata, l’unico a aver tentato di infastidire Strakosha, si infortuna e viene sostituito da Quagliarella, recuperato in fretta mentre si intratteneva nel bagno. Esce anche Caprari sostituito da Kownacki e, infine, ultimo tentativo di Giampaolo, esce Ramirez sostituito da Linetty nella speranza che con lui la squadra non commetta errori.

    Ma non c’è niente da fare, i biancazzurri sembrano aver ritrovato improvvisamente le energie. Al 79’ Inzaghi decide di far riposare Felipe Anderson, che ha corso e giocato più degli altri e fa scendere in campo Nani. E arrivano gli altri due gol.

    In tre minuti, all’85’ e all’88’, Immobile si scatena e ne fa due. Il primo: Marusic serve la sovrapposizione interna di Milinkovic-Savic: il centrocampista serbo, dalla destra, mette un pallone solo da spingere in rete per Immobile. L’attaccante italiano, con il destro, sigla il 3-0. Il secondo arriva dopo la sostituzione di Lucas Leiva, ammonito e a rischio, con Di Gennaro. Ferrari perde un brutto pallone nella propria metà campo: Nani la recupera e manda in porta Immobile. Un gol facile, è il 4-0 per la Lazio.

    Con la vittoria la Lazio conferma di non voler mollare il condominio con la Roma al terzo posto. La Champions fa gola a tutti, ma per gli altri c’è sempre la possibilità di consolarsi con un cucchiaino di bicarbonato.

    Bruno Cossàr

     

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