La Lazio di Correa travolge il Parma

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    La Lazio di Correa travolge il Parma – Gol di Immobile su rigore e raddoppio del portoghese –

    Primo tempo utile soltanto ai due tecnici per studiare le modifiche, le mosse da fare nel secondo tempo. Comincia il Parma a premere sulla Lazio, che non se ne cura troppo e poi, a mano a mano che passano i minuti, prende il sopravvento in campo, senza però essere in grado di trasformare la supremazia di gioco in supremazia di gol, il grande assente del primo tempo. Vedremo nel secondo.

    Il gioco del calcio di oggidì è la solita quadriglia, tanti assalti a vuoto, difese agguerritissime e attaccanti poco avvezzi a approfittare delle rare occasioni, dei non rari errori dei difensori. Ma davanti ai portieri ce ne sono talmente tanti…

    Chissà, i tifosi sperano che nel secondo tempo, coi calciatori un po’ stanchi, le squadre si allunghino e gli ostacoli diventino superabili.

    Sì, proprio come previsto. Le squadre si sono allungate, neanche troppo, ma sufficiente a permettere alla Lazio di fare il suo gioco. E di andare in rete.

    Decisivo il cambio tra Luis Alberto e Correa. Il primo era inspiegabilmente stanco, visto che era il laziale che aveva meno corso, meno usato il fiato. E Correa ha tirato fuori tutto quello che aveva, provocando lo scompiglio tra i parmensi (pare che non amino essere chiamati parmigiani, chissà perché).

    La Lazio ci prova più volte a mettere paura a Sepe, il Parma non ci prova nemmeno a rendere il servizio a Strakosha, impegnato principalmente a masticare la gomma americana.

    E così si arriva all’81’ per vedere il gol. Gagliolo stende Berisha, colpevole di avergli sottratto con destrezza il pallone, e l’arbitro Fabbri non ha dubbi: è rigore. A sparare è Immobile, che non perdona il portiere Sepe, il quale capisce dove finirà il pallone, ma il pallone ci finisce prima che lui possa arrivare lì.

    Il Parma prova a reagire, ma lo fa con disordine e idee poco chiare, regalando ai biancazzurri il controllo del gioco. È Correa, da quando è entrato, a sonare la carica, a spaventare i padroni di casa con le sue invenzioni.

    E alla fine, all’ultimo minuto del recupero, è proprio Correa a portare la Lazio al 2-0 girando all’angolino a sinistra di Sepe il pallone regalatogli da Immobile. Un gol che ricorda quelli che Insigne ci ha abituati a vedere sempre più spesso. Bene, adesso li sa fare pure la Lazio.

    Qualche annotazione secondaria. Radu ha preso oggi più botte di quelle che ha dato. Pazienza, ma si è rialzato bene. Luis Alberto e Patric, invidiosi di Immobile, si sono scambiati l’indirizzo del parrucchiere e sono improvvisamente diventati tutti e due biondissimi. Al primo il nuovo look non ha portato fortuna, a Patric sì, non si era mai visto correre tanto e rendersi tanto utile alla squadra. Per di più, oggi sembrava più alto (ma forse aveva negli scarpini i tacchi di Berlusconi).

    Guardiamo la classifica? Niente di straordinario, la Roma sta sotto di quattro punti e sopra ai biancazzurri adesso ci sono soltanto Juventus e Napoli. Non resta che augurarsi che il Milan stasera batta l’Inter.

    Bruno Cossàr

     

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