La Mille Miglia: “la corsa più bella del mondo” Brescia-Roma-Brescia

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    La genesi dell’idea delle Mille Miglia è descritta nel memorabile episodio avvenuto il 2 dicembre 1926, giorno ormai riconosciuto ufficialmente come data di concepimento della Mille Miglia. Canestri  narra dell’arrivo nella sua casa milanese di Via Bonaventura Cavalieri di un gruppo di bresciani costituito da Franco Mazzotti, Aymo Maggi, Renzo Castagneto. Nasce dopo questa riunione la “Coppa delle Mille  Miglia”. Quindi i nomi dei quattro fondatori della Mille Miglia sono Aymo Maggi, Franco Mazzotti, Giovanni Canestrini e Renzo Castagneto.

    Quando Maggi e Mazzotti sono poco più che adolescenti, nei primi anni Venti, Renzo Castagneto prende parte all’organizzazione delle grandi manifestazioni motoristiche disputate in territorio bresciano, sul Circuito della Fascia d’Oro (il Primo Gran Premio d’Italia del 1921, i Gran Premi del 1921 e del 1923). In concomitanza alle gare automobilistiche del 1921, vengono disputate anche competizioni aviatorie, motonautiche e motociclistiche, ravvivando la tradizione bresciana delle grandi manifestazioni del primo decennio del secolo. Queste competizioni incisero indelebilmente l’animo dei tre bresciani, tanto da portarli, cinque anni dopo, al famoso incontro a casa Canestrini.

    Tuttavia la Coppa delle Mille Miglia trova attuazione a Brescia, il 27 marzo 1927, due minuti dopo le sei del mattino: quando ancora in quel tempo, nessuno riteneva possibile percorrere 1.600 km in ventuno ore, le automobili Lambda della squadra Lancia, seguite a pochi minuti dalla festeggiatissima O.M. 665 Superba dei vincitori Minoja e Morandi, piombarono sul traguardo di Viale Venezia a Brescia, incredibilmente, e sebbene nessuno immaginasse che la lunga cavalcata di 1.600 km attraverso l’Italia sarebbe potuta durare così poco, il pubblico era numerosissimo.

    Le strade degli anni Venti non erano asfaltate e, con eccezione delle lastricature in pietra nei centri abitati, le carreggiate erano del tutto sterrate. I concorrenti della Prima Coppa delle Mille Miglia partirono con i bagagli.

    A destare scalpore, stando ai  maggiori quotidiani italiani, non fu solo il tempo ottenuto dalla O.M. pilotata da Ferdinando Minoja, che vinse andando alla media di 77,238 km/h, in 21 ore, 4 minuti e 48 secondi, quanto quello dei vincitori della categoria 750 centimetri cubi, Cazzulani-Monferroni, che con la loro minuscola Peugeot 5 HP MM impiegarono poco meno di 34 ore per compiere l’intero percorso, alla media di 48,087 km/h.

    I giornali titolarono che una nuova era, quella di una libertà fino allora sconosciuta, fu aperta; il “Corriere della Sera” scriveva: “Poco più di venti ore, nemmeno un giorno e una notte per compiere quasi 1700 km: una media che supera i 77 orari. L’automobile è passata per le strade di mezza Italia come un dominatore di tempo e di spazio. Il successo del mezzo meccanico appare dunque grandioso” mentre “La stampa” scriveva: “ Mille Miglia ; qualcosa di non definito, di fuori dal naturale, che ricorda le vecchie fiabe che da ragazzi ascoltavamo avidamente, storie di fate, di maghi dagli stivali, di orizzonti sconfinati. Mille Miglia : suggestiva frase che indica oggi il progresso dei mezzi e l’audacia degli uomini.

    Corsa pazza, estenuante, senza soste, per campagne e città, sui monti e in riva al mare, di giorno e di notte. Nastri stradali che si snodano sotto le rombanti macchine, occhi che non si chiudono nel sonno, volti che non tremano, piloti dai nervi d’acciaio.”

    Nel 1967 Giovanni Cesarini scrisse un libro, destinato a diventare un cult dell’automobilismo “Mille Miglia” e nel 1979 Giovannino Lurani scrive il libro “La storia delle Mille Miglia”, anch’esso destinato al successo e a diventare un classico.

    La capitale rappresenta una tappa che per l’epica Mille Miglia di velocità fu irrinunciabile ventitré volte su ventiquattro. Tranne l’anomala edizione del 1940, disputata sul circuito allestito tra Brescia, Mantova e Cremona, Roma è stata attraversata da tutte le edizioni classiche, dal 1927 al 1957.

    Purtroppo nel 1957, a causa del tragico incidente del pilota Alfonso Cabeza de Vaca, che perse il controllo della vettura e piombò sulla folla, l’incidente costò la vita a 10 persone del pubblico, la manifestazione venne sospesa per riprendere solamente nel 1982 con una diversa formula: non più corsa di velocità su strada, ma gara di regolarità per auto storiche.

    Ieri la Mille Miglia ha toccato la tappa di Roma facendo così il suo consueto “giro di boa” per tornare poi a Brescia, dove ha avuto inizio e dove terminerà.  Nell’Urbe, ad accogliere la passerella di 450 auto, erano presenti Aldo Bonomi il presidente di Mille Miglia, che ha detto: “Tutti vorrebbero avere la Mille Miglia ma l’abbiamo solo noi italiani grazie a quattro bresciani che la crearono”; il presidente dell’ACI Angelo Sticchi Damiani, e molte altre autorità.

    Non sono mancate all’appello per la sfilata in passerella a via Veneto, il simbolo della dolce vita felliniana, le case automobilistiche sparite dal commercio come Bugatti, Cisitalia e Officine Meccaniche. A fare notare la sua presenza è stata l’Alfa Romeo, con quasi cinquanta vetture in gara. Ma sulla passerella le più applaudite sono state le Ferrari e le Mercedes 300 Sl Ali di gabbiano.

    Per fortuna una giornata di sole pieno ha accompagnato ieri la carovana della Mille Miglia che da Padova ha attraversato gli Appennini, San Marino, Urbino, Gubbio e tutti gli splendidi borghi dell’Italia  che rendono questa corsa così unica e suggestiva facendole ben meritare il nome di “corsa più bella del mondo” , appellativo che le fu dato da Enzo Ferrari, oltretutto l’anno 2017 rappresenta una data particolare poiché la Mille Miglia compie i suoi 90 anni.

    La classifica provvisoria vede porre al vertice il vicentino Luca Patron e Massimo Casale che viaggiano su una OM 665 Suberba 2000.  Vengono tallonati, a soli 134 punti di distacco, dalla coppia bresciana Andrea Vesco e Andrea Guerrini, a bordo di un’Alfa Romeo 6C 1750 GS del 1931. Al terzo posto, più distanziati, seguono i mantovani Giordano Mozzi e Stefania Biacca con una Alfa Romeo 6C 1500 GS Zagato. Gli argentini Juan Tonconogy (vincitore di due edizioni della Mille Miglia) e Guillermo Berisso su Bugatti Type 40 del 1927 sono al quarto posto con 37.773 punti.  I favoriti della vigilia Giuliano Canè e la moglie Lucia Galliani, vincitori di dieci edizioni della Mille Miglia, sono all’undicesimo posto, mentre problemi alla sua Alfa Romeo 6C 1750 GS del 1930 hanno penalizzato la coppia Giovanni Moceri, Daniele Bonetti.

    Anche se una giornata di sole pieno ha accompagnato la carovana della Mille Miglia che da Padova ha attraversato gli Appennini, San Marino, Urbino ma, purtroppo, nella serata il clima della capitale non è stato affatto clemente: non solo sono mancate le sue famose stelle e il ponentino, ma si è abbattuto su Roma un forte temporale.

    Il curatore del percorso della Mille Miglia, Giuseppe Cherubini, ha spiegato il tragitto delle vetture nella città eterna: “La competizione sportiva si è interrotta a Villa Borghese. Poi tutte le auto, in gruppetti da 25, hanno raggiunto via Veneto per fare il consueto tour serale nel cuore dell’Urbe dopo la passerella a via Veneto, sono entrati in piazza Barberini, affrontando via del Tritone e via del Corso fino a raggiungere piazza Venezia. via della Conciliazione per arrivare così in piazza San Pietro”. Continua Cherubini:  “La novità 2017 , legata all’arrivo a Roma, consiste proprio in un ritorno in piazza San Pietro. L’anno scorso, infatti, ci concentrammo sul passaggio nei pressi del Colosseo”

    Emiliano Salvatore

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