La Roma cambia look

Insomma il buon Monchi avrà il suo da fare, per creare una Roma vincente e senza rivoluzioni

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Il calciomercato è un distributore automatico di sogni. Gratis, almeno per i tifosi. E per loro è forse il momento calcistico più bello, quello nel quale fantasticare senza limiti, quasi senza pudore. E allora si può, grazie all’immaginazione, anche sperare nell’arrivo a sorpresa di qualche top player. Quell’acquisto tenuto magistralmente segreto a giornalisti e apprendisti stregoni e che, come un fulmine a ciel sereno, irrompe all’improvviso come la vera ‘bomba’ di mercato. Capace di capovolgere da solo gli equilibri della stagione ormai alle porte. Acquisto che puntualmente non arriva.

Ecco, questo per tanto tempo è stato vissuto dai tifosi romanisti sulla propria pelle. E sinceramente, per il momento, continuerà in parte a rappresentare la dura realtà per chi ha il giallorosso nel cuore. Ma attenzione. Anche se i tempi non sono ancora abbastanza floridi per poter far sbarcare a Fiumicino un fuoriclasse assoluto, il quadro in casa romanista inizia ad avere contorni davvero interessanti.

Innanzitutto un top player assoluto la Roma già ce l’ha. Il difficile sarà tenerlo al riparo dagli assalti delle vere e proprie corazzate dell’Europa pallonara che conta. Ma se Pallotta riuscirà a trattenere a Trigoria Alisson, quei contorni interessanti inizierebbero ad essere terribilmente affascinanti. Eh si, perché questa rosa è riuscita a sfiorare la finalissima di Champions. E ad arrivare terza in un campionato nel quale per un paio di mesi è stata assente ingiustificata.

Al di là della questione Alisson, nessuno si aspetta che la rosa giallorossa sia rivoluzionata da Monchi. Restano comunque non pochissimi i puntelli da apporre per dare a Di Francesco una squadra per vincere. Iniziamo dai cosiddetti ‘rincalzi’. Bruno Peres, Gerson, Juan Jesus e Gonalons potrebbero essere sostituiti da calciatori più utili alla causa romanista. Ai ‘non titolari’ va aggiunto comunque il sostituto di Capradossi, forse ancora troppo acerbo. E siamo già a cinque cambiamenti.

Più difficile andare ad individuare rinforzi per la squadra titolare. Il reparto che onestamente appare più bisognoso di un ‘aiutino’ è il centrocampo. Qui con un paio di innesti importanti, uno al centro l’altro interno, si potrebbe davvero fare il salto di qualità. Per l’attacco probabile che Dzeko e Schick il prossimo anno si contenderanno il posto di attaccante centrale. Quindi se si vuole migliorare il reparto offensivo resta da muoversi sugli esterni.

Detto che Under difficilmente partirà, restano Perotti e El Shaarawy. Considerando Defrel un ‘non titolare’. E trovare di meglio del buon Diego e del Faraone è davvero impresa ardua. La sensazione è però che uno dei due lascerà Trigoria. Resta la difesa, con Karsdorp e Kolarov esterni titolari, idem la coppia centrale Manolas-Fazio.

Se il reparto difensivo titolare sembra pressoché fatto, il discorso cambia radicalmente per le alternative. Con Florenzi che deve ancora rinnovare, Luca Pellegrini forse troppo giovane, Juan Jesus non il massimo a questi livelli e Capradossi ancora acerbo. Insomma il buon Monchi avrà il suo da fare, per creare una Roma vincente e senza rivoluzioni.

Ma non si può scrivere di mercato senza fare nomi di possibili acquisti: Coric, Cristante, Talisca, Kluivert, Chiesa, Torreira, Barella, Berardi, Politano e Verdi. Lista, questa, destinata ad allungarsi all’infinito. E il top player? Beh, quello la Roma già ce l’ha…

                              Andrea Felici

 

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