Lazio, 3 punti a Udine, senza faticare

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    Lazio, 3 punti a Udine, senza faticare –

    Forse Simone Inzaghi non voleva umiliare l’amico Massimo Oddo, o forse semplicemente voleva risparmiare un po’ di fatica ai goleador Immobile e Luis Alberto, che ha sostituito con Caicedo e Murgia, quando la partita, ormai sul 2-1 per i laziali, sembrava chiusa, nonostante lo sterile arrembaggio dei padroni di casa che non hanno mai impensierito Strakosha. In vista del derby, meglio non affaticare Immobile e Luis Alberto, tanto la partita era già finita, secondo l’occhio lungo di Inzaghi.

    Il primo tempo, però, non era cominciato bene per i biancazzurri, che sottovalutando gli avversari gli avevano consentito di andare in vantaggio al 13’ con Lasagna.

    Un italiano per parte, Lasagna e Immobile, ma ormai ci siamo rassegnati: il calcio italiano è riservato agli stranieri, comunitari o extracomunitari. E il primo gol, guarda caso, è di Lasagna, che mette un po’ di paura ai biancazzurri, fino a quando Immobile – toh, un altro italiano! – rimette le cose in pari. L’Udinese a questo punto capisce con chi ha a che fare e, a chi non lo aveva ancora capito, ci pensa Luis Alberto, su assist di Immobile, a farglielo entrare in testa.

    Oddo non è contento, Inzaghi non è ancora soddisfatto. Vuole vincere, vuole agganciare la Roma al terzo posto scavalcando l’Inter, sconfitta dal Torino di Mazzarri.

    E così, l’incarico di portare a casa la vittoria se lo assume Luis Alberto che, al 37’ del primo tempo, entra in area di rigore e fa buon uso di un filtrante di Immobile: il giocatore spagnolo conclude rasoterra col destro sul primo palo, Bizzarri interviene male e la palla termina in rete.

    L’arbitro Rocchi potrebbe soffiare tranquillamente tre volte sul suo fischietto, tanto la partita è finita qui. Non lo fa perché, suppongo, se lo facesse dovrebbe dire addio al gettone di presenza. Ma la partita non ha più storia. Si vede chiaramente che l’Udinese non ha la forza di combattere a armi pari con la Lazio, e nemmeno il coraggio di farlo.

    E così, nel secondo tempo, Inzaghi sostituisce lo stanco Lulic con Patric, poi Immobile con Caicedo e Luis Alberto con Murgia (un altro italiano, addirittura romano). Raccontare quello che è successo nel secondo tempo è inutile: non è successo niente.

    E così, senza faticare, la Lazio porta a casa tre preziosi punti, che le consentono di scavalcare l’Inter e raggiungere la Roma al terzo posto. La Champions League sta lì, in mezzo c’è solo, o quasi, il derby.

    Bruno Cossàr

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