Lazio-Atalanta, quanta fatica per un pareggio

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    Lazio-Atalanta, quanta fatica per un pareggio –

    L’Atalanta è da sempre la bestia nera della Lazio e oggi non si è smentita. Non si è smentita neanche la squadra di casa, che da qualche tempo non tiene conto del fischio che dà inizio alla partita, perde tempo, lascia l’iniziativa agli avversari, quasi non la riguardasse. I biancocelesti fermi a guardare i nerazzurri come al cinema e quando si rendono conto che quelli fanno sul serio è troppo tardi.

    Basta un attimo di distrazione e, al 2° minuto, De Roon pesca Barrow, il quale approfitta dello spazio lasciato da Luiz Felipe e De Vrij per battere Strakosha con un destro piazzato. Ah, ma la partita è già cominciata? Sì, ed è cominciata con un handicap di un gol.

    I biancocelesti si strofinano gli occhi, si rendono conto della realtà e cercano di entrare in partita pure loro. Con difficoltà, non avendo Immobile davanti e Radu dietro.

    L’Atalanta preme, i padroni di casa però non le usano la cortesia di lasciarla passare. Sono sempre i nerazzurri a attaccare, mettendo in confusione i laziali. Al 9’ in un capovolgimento di fronte Cristante appoggia per Gomez: destro piazzato che si stampa sul palo. Per fortuna ci sono i pali, che non dimenticano di essere stati messi lì dai padroni di casa.

    La Lazio prova a reagire, ma la partita è a guida nerazzurra. Al 21’ un episodio che fa capire le difficoltà biancazzurre. Luiz Felipe, in preda al panico, atterra inutilmente Gomez e viene ammonito: il difensore della Lazio era diffidato e salterà la prossima sfida contro il Crotone. Un’altra tegola, non ci voleva proprio.

    Passano tre minuti e finalmente la Lazio trova il gol, un bel gol che rimette in discussione il risultato, finora molto incerto per i padroni di casa e gli dà la forza per reagire positivamente, abbandonando la paura da cui erano bloccati. Milinkovic-Savic lancia Luis Alberto, il quale aggancia in area e mette in mezzo per Felipe Caicedo che insacca da due passi. È l’azione più bella dei biancazzurri e non poteva non concludersi dietro le spalle di Berisha. Ottimo Milinkovic-Savic, eccezionale come sempre Luis Alberto, puntuale, preciso e micidiale Caicedo.

    Adesso è la Lazio a guidare le danze, con l’Atalanta che ha capito finalmente con chi ha a che fare. Ma dura poco. Al 35’ Luis Alberto, nel tentativo di rubare il pallone a Palomino, fa uno scatto eccessivo e cade a terra vittima di uno stiramento dalle parti dell’inguine. Lo sostituisce Felipe Anderson, che Inzaghi aveva opportunamente conservato in panchina per risolvere eventuali problemi, che in questa partita non sono certo mancati. Difficilmente Luis Alberto, uscito dal campo in lacrime, riuscirà a essere presente nello scontro decisivo contro l’Inter.

    Anderson prova a dare la carica, ma non riesce a impensierire troppo gli ospiti, nonostante i tentativi di mandare in rete Caicedo.

    Il secondo tempo vede ora la prevalenza dei padroni di casa e poi quella degli ospiti. È una sorta di quadriglia all’ultimo respiro, senza risparmio di energie e di volontà di prevalere. I tre punti fanno gola a tutti e due, e nessuno dei due si sogna di lasciarli agli avversari.

    Luiz Felipe, già ammonito, fa un fallaccio su Gomez, ma l’arbitro Banti non trova il coraggio di tirare fuori il secondo cartellino giallo e neanche quello rosso. Ci pensa Inzaghi, dopo un po’, a sostituirlo con Bastos, oggi in gran forma, dopo che Gasperini ha fatto entrare Ilicic al posto di Barrow, stanco dopo tante cavalcate.

    Continua la guerra all’ultimo respiro tra le due squadre, fino all’ultimo minuto. La pressione della Lazio a un certo punto appare irresistibile, poi verso la fine sono i biancazzurri a rischiare. Ma Strakosha fa miracoli e consente alla Lazio di tenersi quel punticino che serve a conservare due punti di vantaggio sull’Inter, e un punticino sulla Roma, in attesa che i giallorossi giochino in serata a Cagliari.

    Ce la farà la Lazio a raggiungere la Champions? Lo sapremo fra due puntate.

    Bruno Cossàr

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