Miracolo Roma, pareggio strappato al Napoli: 1-1

Più informazioni su

Allucinante, paurosa e terrificante. Halloween si avvicina sempre di più ed evidentemente la Roma non voleva farsi trovare impreparata, a proposito di prestazioni da incubo. La partita del San Paolo infatti si rivela in realtà una non partita. Una Roma priva di un qualunque tipo di gioco e senza idee strappa un pareggio preziosissimo grazie a un gol di El Shaarawy nel primo tempo, in una delle pochissime azioni d’attacco della partita, contro un Napoli che domina ininterrottamente per 90 minuti tirando verso la porta ben 26 volte e che acciuffa la parità solo all’ultimo respiro dopo l’ennesima occasione clamorosa.È infatti Mertens che piomba su un tiro ciccato in area da Callejon a sfondare le barricate dei giallorossi e un Olsen quasi insuperabile.

C’è realmente poco da dire. Il risultato è l’unico elemento positivo di un match che lascia allibiti per tante ragioni; una classifica che rimane preoccupante, un atteggiamento corale eccessivamente passivo e la mancanza totale di un gioco. Tutto questo è inaccettabile per una squadra come la Roma, che al San Paolo ha giocato come la neopromossa di turno. È vergognosa una cosa del genere, e la cosa ancora più grave è che sembra che la società quasi faccia finta di non vedere l’agonia calcistica alla quale il tifoso Romanista sta assistendo ormai da settimane.

Stasera contro una squadra leggermente più cinica sarebbe stata una goleada, il pareggio ha veramente del miracoloso. È questo non si può tollerare se si ha qualunque tipo di velleità di alta classifica o di ambizione di fare una buona stagione. E la situazione appare ancora più drammatica se pensiamo alla condizione di tanti giocatori di questa rosa. Gli infortunati De Rossi e Manolas, migliori per distacco oggi insieme a Olsen e Lorenzo Pellegrini, Pastore e Perotti, gli psico-drammi di Schick e Karsdorp, Cristante che sembra sempre più un oggetto misterioso in mezzo al campo… C’è da essere veramente preoccupati.

Adesso ci attendono altre tre partite fondamentali: Fiorentina e CSKA in trasferta e la Samp all’Olimpico prima dell’ennesima sosta delle Nazionali. Le premesse sono tutto meno che buone e realisticamente non si può essere ottimisti. Più passa il tempo e più diventa complicato provare a risalire in campionato.

Il tempo è sempre galantuomo… E alla fine sta facendo pagare a caro prezzo tanti, troppi errori commessi quest’anno dalla Roma in fase di mercato (soprattutto in entrata) e nella gestione tecnica. E duole dirlo, ma quest’ultima è probabilmente la colpa più grande di una società che, evidentemente, continua a non avere il coraggio di accompagnare alla porta un allenatore che da tempo ha perso completamente la trebisonda. Condizione fisica pessima, atteggiamento mentale da squadra d’oratorio e nessun tipo di gioco. Aggiungiamo anche la palese mancanza di risultati e diversi errori nella gestione tattica delle partite e gli ingredienti ci sono tutti. Anche oggi il cambio di Cengiz Under è inspiegabile… Cosa deve fare un allenatore più di così per farsi cacciare?

L’amarezza è tanta, perché oggi la Roma è stata un Pugile suonato, devastato da un Napoli da un gioco bello e scintillante. Guardare al futuro con ottimismo è complicato. 15 punti in 10 partite sono pochi, troppo pochi. E il tempo diventa sempre meno…

 

                              Francesco Bastianini

Più informazioni su