Monchi, ecco chi potrebbe essere il nuovo Ds della Roma

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    Ramon Rodriguez Verdejo, meglio conosciuto come Monchi, potrebbe essere il nuovo Direttore Sportivo della Roma. Come riportano parecchie indiscrezioni, l’attuale Ds del Siviglia, sarà l’erede di Walter Sabatini che a Novembre ha lasciato la Capitale affidando il compito di portare la Roma fino a Giugno a Massara.

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    MONCHI, L’ARTEFICE DEI TRIONFI EUROPEI DEL SIVIGLIA

    Monchi sicuramente lascerà il Siviglia a fine stagione come ampiamente annunciato la scorsa estate. Su un dirigente così bravo e capace si sono fiondati subito i maggiori club europei tra cui il PSG che però sembrerebbe essere arrivato dopo la Roma che gli ha proposto un progetto in linea e molto simile a quello che ha dovuto portare avanti con il Siviglia. Perché Monchi viene considerato uno dei più bravi dirigenti in circolazione? Basta vedere il suo palmares e i giocatori che ha portato nel club andaluso: Le 5 Europa League (di cui tre consecutive) due Coppa del Rey, una Supercoppa di Spagna e una Supercoppa d’Europa, rimanendo sempre al vertice del calcio spagnolo nel quale si è dovuto scontrare con i colossi Barça e Real. Un genio del mercato dicevamo perché a Siviglia è riuscito a portare giocatori semi-sconosciuti che poi sono diventati dei top player assoluti che grazie alle loro cessioni hanno poi permesso ai di incassare dopo aver vinto qualche trofeo. Cessioni che però non sono state fine a sé stesse perché quei soldi sono serviti a investire nella rete di scout che ora è tra le più grandi d’Europa (circa 700 scout in giro per il Mondo) e il miglioramento di un settore giovanile che ha sfornato giocatori importanti. Basta solo qualche nome per capire la portata del lavoro di Monchi: Diego Capel , Alberto Moreno , Jesús Navas , Antonio Puerta , Sergio Ramos e José Antonio Reyes direttmanete dalle Giovanili andaluse. Adriano , Dani Alves , Júlio Baptista , Federico Fazio , Seydou Keita e Ivan Rakitić scoperti e scovati grazie all’enorme rete di scout creata in tutto il mondo.

    “Nessuno stadio esporrà mai uno striscione con scritto: ‘Che meravigliosi incassi, grazie società!’. Bisogna anche vincere, saper reinvestire. Altrimenti sei un negozio, non un club amato dalla tua gente”, così Monchi esponeva quella che era la sua filosofia del suo lavoro qualche tempo fa. Una frase che potrebbe essere più di una assicurazione per i tifosi romanisti, oggi più che mai vogliosi di tornare a vincere qualche trofeo.

    Massimiliano Guerra

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