Ottavia brilla d’Oro con il campione di tiro a volo Marco Benedetti
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(Foto Club Sportivo Shoot-Off Roma)
Continua il viaggio di Fatti In Comune per raccontare eccellenze e criticità del territorio. Un percorso trasversale che ogni settimana ci porta alla scoperta della città vista e raccontata dagli occhi dei cittadini attraverso segnalazioni di disservizi, criticità ma anche best practice ed esempi virtuosi che fanno di Roma un territorio in continua evoluzione ricco di spunti e riflessioni da condividere insieme.
Nella scorsa puntata di questo nuovo format realizzato da Roma Daily News in collaborazione con We Want Radio e condotto da Maria Romana Barraco e Alessio Cecera in onda in diretta tutti i giovedì alle 17:00 su Roma Daily News Tv, ci siamo occupati in particolare delle eccellenze sportive del territorio del Municipio XIV.
Sì, perchè dall’impegno delle tante associazioni sportive locali, le strutture pubbliche e/o gestite da privati, le storie di talento di tanti giovani ragazzi (e i sacrific delle proprie famiglie) fino alle realtà più tenaci della periferia del territorio, il Municipio XIV può vantare la “paternità” di tanti campioni dello sport delle più varie discipline.
Sono proprio queste realtà minori, per così dire lontane dai “riflettori” che abbiamo deciso di raccontare in una puntata tutta dedicata alle eccellenze sportive del territorio del Municipio XIV, per celebrare la loro virtuosa attività locale e questi campioni, che sul podio delle loro rispettive discipline portano alto l’orgoglio di una appartenenza territoriale così “genuina”.
Tra loro, siamo orgogliosi di raccontare la storia di Marco Benedetti, campione del mondo di tiro a volo (medaglia d’Oro a Brasilia), nato a cresciuto nel quartiere di Ottavia. Un giovane talento dedito allo sport per passione e vocazione. E se spesso questa disciplina viene praticata da sportivi militari, che proprio nella rispettiva forza armata possono trovare supporto (anche economico) e stimoli continui nello svolgimento della loro attività agonistica e professionale, Marco Benedetti in questo senso può dirsi “una mosca bianca”. Cassiere all’interno di un supermercato della zona, Marco è un ragazzo come tanti e quando stacca dai suoi turni di lavoro non si risparimia lunghi e faticosi allenamenti. Non appartenente ad alcuna realtà militare, ma grazie al proprio impegno e al prezioso supporto degli sponsor (tra cui anche la Luigi Portale s.r.l.) persegue in forma privata il suo percorso sportivo, arrivando così a traguardi prestigiosi non solo a livello locale ma anche internazionali.
Dai titoli juniores (ha vinto un mondiale a squadre, 4^ individuale, 2 europei a squadra e tante altre gare) fino alla categoria eccellenza (3 medaglie d’argento, un bronzo e l’oro a Brasilia), il medagliere di Marco Benedetti risplende non solo di eccellenza sportiva ma anche di tenacia, orgoglio e tanta soddisfazione.
“Il tiro a volo è uno sport duro, ci voglio tanti sacrifici e tanta passione. Con il lavoro e il poco tempo libero, mi sento a volte a disagio con i campioni che lo fanno di mestiere” ha racontato Marco ai microfoni di Fatti In Comune.
Lavorando in un supermercato 6 giorni su 7, a volte anche 7 giorni su 7, 45 ore a settimana Marco non ha certamente molto tempo a disposizione per allenarsi. Va molto in palestra, per compensare con l’attività fisica, e si impegna a fare almeno 1 o 2 serie a settimana di tiro a volo e una gara se ha il temp libero.
Quella di Marco per il tiro a volo è una passione ereditata dalla famiglia: il papà e il nonno andavano a caccia, lo stesso papà tirava anche a lui a volo e così anche Marco da bambino ha iniziato ad appassionarsi, cominciando a praticare questo sport. “Mi ha dato davvero tante soddisfazioni, tante gioie e tanti dolori” racconta a cuore aperto.
E per tutti i giovani che iniziano ad appassionarsi e dedicarsi a questa disciplina, il campione Benedetti ricorda: “E’ uno sport dove la calma è la cosa principale, una freddezza che impari a gestire e che rende anche la vita più facile. Impari a essere calmo e a riflettere. E poi, hai un porto d’armi: stupidaggini zero”.