Roma: la ‘grinta’ è rimasta in sala stampa

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    In quella che è stata una serata da incubo per tutti i cuori giallorossi, meglio partire prima con l’analisi degli elementi positivi: la vittoria del Viktoria Plzen sul CSKA per 2-1, che garantisce ai giallorossi un posto agli ottavi di Champions per il secondo anno consecutivo e la bellissima cerimonia prepartita per l’inserimento ufficiale del capitano “Emerito” Francesco Totti nella Hall of Fame del club. Tanta emozione, tante lacrime di commozione davanti a quella che è stata l’esaltazione vera del “Romanismo”, con la presenza di monumenti come Conti, Falcao, Losi, Santarini, Giannini etc.

    Detto questo, si passi alla partita: primo tempo discreto da parte dei giallorossi, nonostante la solita disorganizzazione e l’usuale mancanza di un gioco preciso, che dominano un Real Madrid in una delle versioni peggiori di sempre senza però trovare mai il gol. In questo senso, l’errore a porta vuota di Under al 45’ è veramente “da matita blu”, per usare un eufemismo…

    Nel secondo tempo invece la Roma decide invece di non entrare in campo, forse scarica e appagata da tutti i successi degli ultimi tempi. Su assist di testa di un Fazio sempre più ispirato il Real Madrid trova il vantaggio con la rete di Bale al 46’ minuto, che virtualmente chiude la partita giocando il resto dei minuti sul velluto, contro una Roma inconsistente e totalmente deconcentrata, vittima dell’ennesimo e scandaloso Blackout. Il raddoppio arriva poi al 56’ con il gol di Lucas Vazquez.

    Poco altro da dire su una prestazione troppo brutta per essere vera… La situazione è grave, quasi tragica. Arriva l’ennesima sconfitta, il cui peso è sì limitato dalla qualificazione agli ottavi ottenuta già prima di giocare, ma che palesa ancora una volta la miriade di problemi che sta falcidiando la squadra in una stagione che con il passare delle settimane si sta trasformando sempre più in una graduale agonia. Sono tutti colpevoli, tutti responsabili, non si salva veramente nessuno. Né l’allenatore, palesemente in confusione, non in grado di dare un gioco corale e chiaro alla squadra e colpevole della gestione indecorosa del minutaggio di giocatori come Coric e Karsdorp per esempio, quasi dati per scomparsi e inseriti oggi dopo tanto tempo solo a partita in corso sotto 2-0 (cosa avvenuta al Croato anche contro lo Spal qualche settimana fa’).

    Nemmeno il Direttore Sportivo, reo di non aver esonerato ancora un tecnico palesemente in difficoltà e primo responsabile della costruzione sbagliata di una squadra che appare fortemente incompleta, a causa anche di diversi acquisti sbagliati e il conseguente arrivo di veramente troppe “incognite”. E neanche i giocatori, senz’anima, fragili mentalmente e vittime dei loro stessi blackout mentali, capaci evidentemente di alzare la voce e di “avere carattere” solo quando si tratta di alzare lo stipendio o di “fare i galletti” in sala stampa!

    La Roma è una squadra malata. Il tempo è ormai agli sgoccioli e si è ormai a un passo dal baratro. Questo fine settimana arriva L’Inter. In caso di non vittoria si tratterebbe del “De Profundis” definitivo di una stagione fino ad ora pessima. Una partita complicata, contro una squadra forte e nella quale la Roma non avrà a disposizione gli infortunati El Shaarawy, Dzeko, Pellegrini e De Rossi, oltre agli ormai lungo degenti Pastore e Perotti.

    Le premesse sono tutto meno che buone. Specie se di fronte all’evidenza, la reazione degli addetti ai lavori si limita solo alla folle negazione o a delle dichiarazioni piccate ai giornalisti…

    Francesco Bastianini

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