Coppa Italia, Lazio tanta paura ma passa ai quarti. 3-2 al Verona

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    LAZIO (4-3-1-2): Bizzarri 6, Cavanda 5 (32′ st Matuzalem sv), Diakitè 6, Dias 6, Lulic 6, Gonzalez 5.5, Ledesma 6, Sculli 5.5 (39′ Del Nero sv), Hernanes 6.5, Rocchi 6, Cisse 6 (21′ st Klose 6). (84 Carrizo, 20 Biava, 78 Zauri, 14 Garrido). All.: Reja 6. VERONA (4-3-3): Rafael 6, Abbate 5.5, Ceccarelli 6, Mareco 6, Esposito 5.5 (47′ st Pichlmann sv), Pugliese 6, Russo 5.5, Galli 6 (10′ st Berrettoni 6.5), Hallfredsson 6, Lepiller 6 (24′ st D’Alessandro 6.5), Bjelanovic 6 (43 Hu, 25 Scaglia, 19 Jorginho, 77 Tachtsidis). All.: Mandorlini 6.5. Arbitro: Rocchi di Firenze 6. Reti: nel pt 44′ Dias; nel st 12′ Rocchi, 16′ Berrettoni, 29′ D’Alessandro, 45′ Hernanes. Angoli: 9-2 per la Lazio. Recupero: 1′ e 3′. Ammoniti: D’Alessandro per comportamento non regolamentare; Ceccarelli e Mareco per gioco falloso; Berrettoni per proteste. Spettatori: 8.000.

    La Lazio non è guarita. Il successo sul Verona (3-2 sudato, sudatissimo) in Coppa Italia le schiude le porte dei quarti dove incontrerà la vincente tra Milan e Novara, ma evidenzia anche tutti i limiti attuali della squadra di Reja. A cominciare da una panchina troppo corta. Così basta l’inatteso forfait di Radu per mandare in crisi la difesa, costringendo il tecnico ad arretrare Lulic e schierare un Cavanda non all’altezza. Ma bisogna anche riconoscere i meriti del Verona di Mandorlini, non a caso unica squadra di B arrivata fino agli ottavi e seconda nel suo campionato. Gli scaligeri vanno sotto di due gol, ma non mollano mai, recuperano e solo una punizione magistrale di Hernanes (per il resto piuttosto in ombra) al 90′ li rimanda a casa sconfitti. Per una sera l’Olimpico si trasforma nella succursale del Bentegodi. I gialloblù sono 2.500 e non fanno mai mancare il loro rumoroso sostegno. I sostenitori laziali non sono molti di più e spesso i cori degli ospiti li sovrastano. L’entusiasmo, almeno all’inizio, sulle gradinate è tutto da trasferta. E anche in campo il Verona parte bene. Bastano 30 secondi e Bizzarri deve già intervenire per smanacciare il colpo di testa ravvicinato di Bjelanovic sul cross dalla sinistra di Lepiller. Passato lo spavento, la Lazio parte al piccolo trotto e per almeno 35 minuti Rafael, portiere brasiliano, se la cava con poco. Una punizione di Hernanes (altissima), una girata di Rocchi parata senza problemi, un colpo di testa di Cisse bello ma fuori. Il Verona fa il suo: pressing a tutto campo, squadra corta, un paio di improvvise verticalizzazioni che sorprendono la difesa biancoceleste, ma senza fare danni. Ma quando la Lazio aumenta il ritmo, verso la fine del tempo, gli ospiti sbandano. Prima un rasoterra di Sculli, una spanna a lato. Poi le prime parate vere di Rafael: per bloccare un tiro da lontano di Ledesma e deviare la botta angolata di Rocchi. La Lazio accumula angoli e sul settimo, al 44′, arriva il gol. Dias elude la sorveglianza di Russo e da due passi realizza. Nella ripresa la Lazio sembra aver ormai trovato la chiave dell’incontro. Soprattutto quando (12′) Rocchi realizza il 2-0 sfruttando al meglio un cross di Cisse, complice la deviazione determinante di Pugliese. Ma la partita ha ancora molto da dire. A cominciare dall’ingresso di Berrettoni, ex laziale, che al 16′, di testa, realizza il 2-1. Reja toglie uno stanco Cisse per Klose. Mandorlini manda in campo D’Alessandro per Lepiller. E proprio il giocatore in prestito dalla Roma (al 29′) coglie il pari su suggerimento di Berrettoni infilandosi tra Dias e il distratto Cavanda. In campo ora c’è più Verona che Lazio. Quando ormai i supplementari sembrano inevitabili, ecco la punizione di Hernanes. Spostato sulla sinistra rispetto alla porta, scocca un tiro a girare che accarezza il palo e spezza l’equilibrio. A Rafael non resta che allargare le braccia. La Lazio avanza in Coppa, ma è ancora convalescente.

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