La Lazio cala il poker ma per la Champions non basta

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    Lecce (4-4-1-1): Benassi 5, Donati 5.5, Giacomazzi 6, Giuliatto 5.5, Brivio 6, Munari 6, Vives 5.5, Coppola 6, Mesbah 6 (3′ st Corvia 5.5), Piatti 6.5 (3′ st Chevanton 6), Di Michele 6 (8′ st Rosati 6). (14 Fabiano, 21 Grossmuller, 27 Jeda, 33 Rispoli) All. De Canio 5.5 Lazio (4-2-3-1): Muslera 6, Lichtsteiner 6 (38′ st Scaloni sv), Biava 6, Dias 6, Garrido 5, Brocchi 6, Ledesma 6.5, Mauri 5.5, Hernanes 4.5 (1′ st Gonzalez 5.5), Zarate 7, Rocchi 7.5 (19′ st Floccari 6). (12 Berni, 13 Stendardo, 18 Kozak, 77 Sculli). All. Reja 7 Arbitro: Rocchi di Firenze 6.5 Reti: nel pt 6′ Rocchi, 33′ Coppola, 35′ Zarate, 41′ Piatti; nel st 9′ Zarate (rigore), 17′ Vives (autogol) Angoli: 7 a 2 per il Lecce Recupero: 2′, 2′ Espulso: 7′ st Benassi per fallo da ultimo uomo Ammonito: Coppola per proteste Spettatori: 18.200

    La Lazio passa a Lecce, come era prevedibile: 4-2 per gli uomini di Reja, ma è una vittoria dal sapore amaro. A circa mille chilometri di distanza l’Udinese, con il pari interno contro il Milan, festeggia il passaggio ai preliminari di Champions. Per i biancocelesti solo Europa League e tanti rimpianti per aver gettato al vento la storica occasione: sino ad un mese fa sembrava cosa fatta. A condannarla solo la differenza reti sfavorevole (6 gol) nei confronti dei friulani: roba da mordersi le mani. Il Lecce, di contro, si congeda con una sconfitta che, mai come questa volta, è dal sapore dolce. Raggiunta la salvezza con una giornata d’anticipo, la gara contro la Lazio è una semplice passerella per gli uomini di De Canio, al passo di addio sulla panchina giallorossa. Il tecnico del Lecce regala la passerella finale a Benassi, dodicesimo di Rosati, che debutta in A. In difesa, assenti Ferraio e Gustavo, agisce Giacomazzi nel ruolo di centrale. Reja conferma Rocchi unica punta, Hernanes alle sue spalle, Mauri a destra e Zarate a sinistra. In mediana coppia Brocchi-Ledesma, difesa a quattro formata da Lichtsteiner, Biava, Dias e Garrido a protezione di Muslera. Pronti via e dopo appena sei minuti la Lazio passa. Chiusura di Biava che avvia il contropiede laziale. Ledesma in profondità, Rocchi si porta avanti il pallone di testa, difende il pallone sul ritorno di Giuliatto e con il ‘mancinò batte Benassi in diagonale. Il Lecce prova a rialzarsi dal gol subito, ma la Lazio controbatte con rapide verticalizzazioni. Corre il 22′ e il raddoppio sembra cosa fatta con Zarate: aggancio e tocco sotto con il sinistro sull’uscita di Benassi, che sporca la traiettoria quel tanto che basta per spedire il pallone sul legno. Ancora Lazio (29′) ma questa volta Rocchi spreca un’occasione colossale. Contropiede Lazio in due da soli, Rocchi porta palla al piede e potrebbe servire Zarate a porta vuota sull’uscita di Benassi: invece opta per il dribbling e col sinistro colpisce lentamente, concedendo a Coppola il salvataggio miracoloso sulla linea. E come accade nel calcio, chi sbaglia paga. Lancio dal centrocampo di Vives, la linea della Lazio si fa beffare dall’inserimento di Coppola che al volo inventa un pallonetto che beffa un incerto Muslera (33′). Il Lecce pareggia ma l’illusione dura solo due minuti. Zarate per Rocchi (35′), stavolta il mestrino rende il pallone all’argentino che con un preciso diagonale destro batte Benassi. Il Lecce non ci sta. Si getta a capofitto in avanti e dopo sei minuti (41’) pareggia nuovamente i conti. Cross dalla destra, vanno tutti a vuoto tranne Munari che, con la punta del piede, anticipa Lichtsteiner, mandandolo fuori tempo: la sfera arriva a Piatti che con il mancino chiude il diagonale ed insacca per il pari giallorosso. L’argentino esulta e mostra una maglia di Olivera, operato ai legamenti in settimana. Nella ripresa Reja getta nella mischia Gonzalez al posto di un impalpabile Hernanes. De Canio risponde con Corvia e Chevanton al posto di Mesbah e Piatti. Ma le emozioni al ‘Via del Marè sono all’ordine del giorno. Corre il 52′ e sull’ennesima verticalizzazione, Rocchi stoppa di petto e salta Benassi che lo atterra in area. Rigore sacrosanto e rosso inevitabile per il portiere. Sul dischetto si presenta Zarate che batte il neoentrato Rosati, che rileva Di Michele. La Lazio ci crede e tenta l’allungo. Corner dalla sinistra di Zarate (62’): traiettoria a rientrare, Vives sul primo palo svirgola e infila imparabilmente Rosati: 4-2 per i capitolini e partita virtualmente chiusa. Gli ultimi scampoli di calcio stagionale sono surreali. La curva del Lecce canta e grida a squarciagola la propria gioia per la salvezza raggiunta: un altro campionato di A è garantito. La Lazio approda, non senza qualche rimpianto, in Europa League.

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