La Lazio esce imbattuta da Milano

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    Milan (4-3-1-2): Abbiati 5,5; Abate 6,5, Nesta 6, Thiago Silva 6.5, Antonini 6; Gattuso 6 (20′ pt Van Bommel 6), Aquilani 6.5 (23′ st Nocerino 6), Ambrosini 6; Boateng 6 (31′ st Pato 6); Cassano 7, Ibrahimovic 6.5. (1 Amelia, 76 Yepes, 25 Bonera, 28 Emanuelson). All: Allegri 6. Lazio (4-2-3-1): Bizzarri 6; Konko 6, Biava 5.5, Dias 6, Zauri 6; Ledesma 6.5, Brocchi 6.5; Mauri 6.5 (34′ st Lulic 6), Hernanes 6.5 (40′ st Matuzalem sv), Cissè 7; Klose 6,5 (23′ st Gonzalez 6). (84 Carrizo, 21 Diakitè, 18 Kozak, 9 Rocchi). All: Reja 6. Arbitro: Rocchi di Firenze: 5,5. Reti: nel pt 12′ Klose, 21′ Cissè, 29′ Ibrahimovic, 33′ Cassano. Recupero: 1′ e 5′. Angoli: 3-1 per il Milan. Ammoniti: Van Bommel e Dias per gioco falloso; Mauri e Cassano per comportamento non regolamentare. Spettatori: 46.086

    I sogni di gloria della Lazio durano una trentina di minuti sul campo di San Siro: il Milan e i biancocelesti pareggiano per 2-2 nell’anticipo della seconda giornata di campionato (la prima non è stata disputata per la sciopero dei calciatori). Massimiliano Allegri voleva vincere a tutti i costi, consapevole del potenziale dei ragazzi di Edy Reja, ma non ce l’ha fatta. La Lazio ha stupito soprattutto nella fase iniziale della gara con Hernanes, Cissè e Klose. I rossoneri devono ringraziare un indomito Cassano, galvanizzato dalla fiducia di Prandelli e pronto a conquistare un posto da titolare. La Lazio del primo tempo è strepitosa e dà l’impressione di potersi inserire nel gruppo delle compagini in corsa per lo scudetto. Aggressiva, vivace, veloce con le incursioni corsare di Cissè, gli inserimenti di Hernanes, la tempistica di Klose. Il Milan soffre l’inizio al fulmicotone dei biancocelesti, aquile in campo per la goia di Lotito che si è privato del jolly Zarate. La squadra di Allegri sembra inebetita e stupefatta da una Lazio venuta a Milano – come aveva previsto lo stesso Allegri – per giocarsela a viso aperto, da pari a pari con i campioni d’Italia. Ma – alla fine – i conti tornano. Il Milan, sotto di due gol, avrebbe potuto anche vincere. Nel secondo tempo tante occasioni e un palo con Cassano. Il primo tempo si apre nel segno della Lazio, con occasioni pulite per Cissè e Ledesma, che – al quarto – prova la botta da fuori aerea. Sbaglia Boateng, non in forma questa sera; poi il nuovo arrivato Aquilani che – a tu per tu con Bizzarri – non riesce a mettere la palla dentro. È Klose a gelare San Siro al 12′: Hernanes si fa largo sulla trequarti e a manda in gol l’inossidabile Klose, 34 anni e non sentirli. Stop di destro e sinistro preciso, complice Nesta che lo lascia fare. Forse un tocco con un braccio ma quasi sicuramente involontario. Uno a zero per la Lazio. Il Milan soffre la pressione dei laziali, la difesa e il centrocampo vengono perforati sistematicamente, a sinistra quasi un disastro. La reazione è solo un abbozzo che non si concretizza e il simbolo del momento no dei rossoneri è nell’incredibile scontro tra Gattuso e Nesta, un pasticcio con conseguenze per Ringhio che dovrà uscire al 20′ (entra Van Bommel) e recarsi all’ospedale oftalmico Fatebenefratelli per accertamenti agli occhi, già sofferenti da qualche giorno. La Lazio approfitta dei chiaroscuri degli avversari e va di nuovo a segno al 22′: Mauri ‘vedè Cissè che con un bel gesto atletico – di testa – mette in rete. Il Milan è opaco ma trova in Cassano il suo santo patrono: il fantasista offre una splendida palla a Ibrahimovic. Un gioco da ragazzi appoggiare in rete. E poi dilaga il ragazzo di Bari Vecchia che – su calcio d’angolo battuto da Aquilani – va a segno di testa. Si ricomincia ma il punteggio della partita che tanto ha offerto nel primo tempo rimarrà inchiodato sul 2-2. Nella ripresa cala la Lazio, che abbassa il baricentro del gioco, e cresce il Milan, che potrebbe anche vincere: complice la stanchezza, si moltiplicano gli errori e le occasioni perse. Per come sono andate le cose nel finale, è giusto per il gruppo di Allegri avere più di un rimpianto. La partita si inasprisce, falli e colpi da entrambe le parti, con Boateng che si fa male alla spalla ma resiste stoicamente in campo. Allegri lo sostituisce poi con Pato. Ibra sbaglia l’impossibile, Cassano colpisce il pale, Nesta si riscatta evitando un gol praticamente fatto da Cissè. Il Milan a tre punte avrebbe potuto fare di più ma è ancora la prima. Nonostante Allegri avesse tanto spronato i suoi è mancato qualcosa ma il livornese ha un inizio lento. La Lazio è una squadra difficile, fantasiosa e piena di talenti: non era facile. Anche Reja dovrà rivedere qualcosa nel compattare i giocatori, spesso poco disponibili a comunicare fra loro. I meccanismi si devono rodare, la missione scudetto è difficile ma non impossibile. Il Milan deve trovare conferme e, partendo da favorita, ha la pressione delle altre contendenti. In ogni caso, la nota lieta c’è: è Cassano che, a colpi di gol e di prestazioni eccellenti, può offrire nuove soluzioni all’allenatore. Magari è lui il Mister X al quale in tanti davano la caccia. Un’arma in più in vista dell’operazione Barcellona.

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