Lazio, la rivelazione Lulic

Più informazioni su

    «Speedy Lulic», «Istituto Lulic» o, semplicemente, «Daje Lulic». Nei forum laziali si scatena il toto soprannome per colui che si sta affermando come la rivelazione della Lazio, Senad Lulic: uomo ‘tutto fare’ della squadra di Edy Reja, autore ieri a Cagliari di un gol da incorniciare. Il secondo consecutivo in trasferta, dopo quello realizzato a Bologna. «Già è valsa la pena di avergli pagato l’ingaggio (intorno ai 650 mila euro, ndr)», «Questo fa il botto come e più di Kolarov», «complimenti a Tare»: sono alcune delle frasi di apprezzamento dei tifosi biancocelesti per il giovane calciatore bosniaco, un vero e proprio jolly nelle mani del tecnico goriziano che lo ha impiegato prima in difesa e poi, a causa dei tanti infortuni che hanno falcidiato il centrocampo della Lazio, come mezzala sinistra. Un esperimento nato a Bologna, ma che Reja aveva già in mente. «Nel progetto iniziale c’era una casella bianca libera a sinistra, pensavo di poter ritagliare quello spazio per Lulic» ha spiegato oggi l’allenatore ai microfoni di Lazio Style Radio, evitando però di farsi contagiare dall’entusiasmo: «Sta facendo bene, è sulla buona strada, ma vediamo se può reggere questi ritmi». E dire che all’esordio in campionato, secondo tempo di Milan-Lazio, non aveva impressionato. «Secondo te è forte uno che gioca in Svizzera?» si domandava qualcuno, scettico su quell’acquisto estivo dagli svizzeri dello Young Boys per circa 3 milioni di euro. Forse non sapendo che Senad in Svizzera c’era arrivato fuggendo a quella guerra fratricida in cui gli jugoslavi si distinsero in serbi, croati e bosniaci a colpi di mortaio e atrocità. Una guerra che vide come tragico teatro soprattutto la città natale di Lulic, Mostar. In Svizzera, il calciatore ha ricostruito la sua vita e dato il via alla carriera da professionista: Coira, Bellinzona, Grasshoppers, Young Boys. Sino a quando, nel 2010, si è fatto conoscere andando a segno in quel preliminare di Champions contro il Tottenham in cui gli elvetici vinsero 3-2. La Lazio, con Tare e Reja, però lo aveva già in agenda. È un’altra scommessa del mercato estivo della società di Lotito. Un giocatore che mostra ampi margini di miglioramento e che si sta dimostrando utilissimo alla causa biancoceleste. Uno di quei calciatori che dove lo schieri fa la sua parte. «Giochi mezzala sinistra» gli aveva detto Reja prima di Bologna-Lazio. E lui: «E come si fa?». Poi è andato in campo, imbeccato dall’allenatore, e l’ha capito con tanto di gol. Ieri l’ha ribadito con una rete da cineteca, alla faccia di chi diceva che non ha i ‘piedi buonì. Prestazione dopo prestazione, Lulic sta spazzando via i dubbi. «A uno che è cresciuto a Mostar, schivando le fucilate, gli fanno un baffo le critiche negative» scrive un tifoso. E forse è così. Lui riservato, umile, a tratti timido, risponde sul campo. Qualche tempo fa, da emigrato che parla anche il tedesco e l’italiano, era passato alla cronaca per essere il traduttore di Klose. Ora sono le sue giocate a parlare per lui.

    Più informazioni su