L’onore della Lazio e il rispetto di Inzaghi

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    Sono servite cinque reti per cancellare lo spauracchio rumeno. Una Lazio che onora la competizione, meritandosi il rispetto dei tifosi calcistici d’Europa. Lo stesso rispetto che Inzaghi ha mostrato ai suoi pupilli e ai tifosi, ma in primis a Felipe Anderson.

    Nella celebrazione di un’incredibile Sofia Goggia il ragazzo brasiliano prende spunto da lei, saltando gli avversari come se fosse in discesa libera. Il ragazzo rispolvera i fasti dell’epoca d’oro. E’ lui il fiore all’occhiello di una gara folle, a mille all’ora. Lui, solo lui, molto più di un Immobile che realizza una tripletta con nonchalance, senza dar troppo dell’occhio.

    SIMONE INZAGHI

    SIMONE INZAGHI

    Tra l’altro, non ce ne voglia il mastodontico Ciro, imboccato per ben due volte dallo stesso Felipe. Al dieci biancoceleste mancava solo il gol per coronare una prestazione in linea con il suo numero di maglia. Un gol che rientra nella più bella antologia calcistica e del biliardo.

    E che dire di Bastos, accolto con timore da tutto lo stadio ma capace di dare al pallone una forza che quella sfera difficilmente dimenticherà. Si sprecano gli elogi e gli encomi, non tanto per la perfetta prestazione dei laziali, quanto per aver sovvertito un dato finora ineludibile.

    L’Europa League, per quanto ogni anno sia un obiettivo da raggiungere, è sempre snobbata dalle italiane. Al Napoli ronzeranno le orecchie. La Lazio l’ha onorata, meritandosi i complimenti di tutti.

    Questo grazie al demiurgo della nostra panchina, che a volte, anzi, spesso, meriterebbe più rispetto. Lo stesso rispetto che è stata architrave essenziale per la rinascita di Anderson e per l’esplosione atomica di una squadra che ora vola agli ottavi, lambendo il primo obiettivo stagionale. Una cinquina rieducativa a Felipe che ci ha portato alla cinque realizzativa di stasera.

    Anche se, a volte, questi schiaffi morali bisognerebbe darli alla piazza romana, sempre pronta col fucile puntato a condannare ogni piccola imperfezione. Ma alla Lazio non importa, risponde sul campo. A lei va dato onore e rispetto. A Cesare quel che è di Cesare.

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