Reja: “Contro la Juve senza paura”

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    «Una sfida bellissima contro una squadra che sta vivendo un momento particolare di forma in testa alla classifica». Il tecnico della Lazio Edy Reja descrive così la partita di domani con la Juventus capolista.I bianconeri sono ancora imbattuti, ma il goriziano non si dà sconfitto in partenza. «Vincere diventa molto difficile -ammette -, ma ogni partita ha una storia a sè. Se devo considerare le ultime partite con la Juventus abbiamo perso all’ultimo secondo a Torino e 1-0 immeritatamente qui. Mi auguro che la fortuna possa girare». Reja poi rende merito a Conte. «La Juve è una squadra che ha tutto: carattere, temperamento, qualità – spiega-. Io usavo il 3-5-2 al Napoli e mi dicevano che ero vecchio. Lo fa Conte e dicono che è bravo. Al di là di questo ha dato una filosofia importante. Sono in finale di Coppa Italia. E in campionato penso rimarranno primi sino alla fine, sono i favoriti. Li affrontiamo però senza timore». Lo ‘scudettò della Lazio, invece, è il terzo posto. «Domani è la mia 100/a panchina con la Lazio? Sarebbe bello vincere. Dobbiamo arrivare a 65-66 punti. Abbiamo un discreto margine, ma non sufficiente. Abbiamo due trasferte, dobbiamo tornare a casa con dei punti, possibilmente già domani sera» conclude Reja. «Vive serenamente questo periodo, non ha niente da temere». Il tecnico della Lazio Edy Reja descrive così il momento di Stefano Mauri, che venerdì 13 sarà ascoltato assieme a Cristian Brocchi dal Procuratore federale Stefano Palazzi, nell’ambito dell’inchiesta sul Calcioscommesse. Mauri, almeno sul campo, come conferma anche il gol da cineteca realizzato sabato con il Napoli, non sembra risentire comunque di questa convocazione in Procura. «È un giocatore al 100% della Lazio – spiega Reja -. È di una serenità disarmante, poi in settimana ci saranno dei colloqui, ma è una prassi normale. Mi sembra che la Lazio sia già condannata ma quando si è additati così si passa per il torto. Brocchi poi non c’entra niente, è completamente al di fuori da queste cose, così come Mauri». «Da quello che hanno detto i ragazzi non c’è nulla da temere» ribadisce l’allenatore.

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