Reja: “Zarate si è chiamato fuori”

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    «Zarate si è chiamato fuori. Mi sembra voglia andar via». Il destino di Mauro Zarate monopolizza la conferenza di Edy Reja, tecnico della Lazio, in vista della sfida di Europa League in programma contro il Rabotnicki. Dopo la vittoria tennistica per 6-0 all’andata, i biancocelesti volano in Macedonia per una gita: la qualificazione alla fase a gironi del torneo non è in discussione. Da definire, invece, il futuro di Zarate. «Nella gara di andata è stato lui a chiamarsi fuori. Era nella lista Uefa, lui si è tirato fuori. Ha visto la convocazione e non ha risposto: dovevamo cenare tutti insieme, ma lui non c’era. Il giorno dopo ci siamo ritrovati e lui si è chiamato fuori», dice il tecnico capitolino. «Non è nemmeno la prima volta che succede. Mi sembra che la sua volontà sia di andare via e probabilmente non vuole precludersi la possibilità di un trasferimento in un club che gioca le Coppe», aggiunge. «Io non ce l’ho con nessuno: se guardate il minutaggio dello scorso anno, Zarate ha giocato come tutti gli altri. Dove sta scritto che io ce l’ho con il giocatore? Le dichiarazioni di suo fratello (Sergio, ndr) non contano nulla, visto che l’agente del calciatore è Bozzo. E il procuratore non ha mai detto nulla», dice ancora Reja.

    «Io -ribadisce- non ce l’ho con nessuno e tutto questo mi fa arrabbiare». La cessione di Zarate non costringerebbe la Lazio a tornare sul mercato. «Non abbiamo in programma altre entrate», dice il tecnico, che sarebbe comunque «felice» in caso di permanenza dell’argentino. «Avrei più alternative in attacco», spiega l’alenatore. «Se dovesse rimanere, sarebbe un valore aggiunto viste le sue qualità. Ma deve rivedere i suoi comportamenti», afferma, senza però sbilanciarsi su eventuali provvedimenti disciplinari: «Dovete chiedere alla società». «Mauro -aggiunge- quest’estate si è presentato con 5 chili in più rispetto al suo peso forma. Fino ad adesso ho sempre coperto tutto e tutti ma visto che le critiche le prendo io non sono più pronto a difendere nessuno».

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