Udinese-Milan, come si rovina una partita

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    Udinese-Milan, come si rovina una partita chiedetelo all’arbitro Banti e al suo assistente, ma non ascoltate le lamentele di Montella, complice del disastro rossonero.

    Milan stanco, idee annebbiate, l’unico sveglio è il solito Bonaventura che all’8′ va in gol su assist di Suso. I rossoneri sono convinti di aver già portato a casa i tre punti, i bianconeri non sono per niente d’accordo. E arrivano subito i guai.

    MONTELLA

    MONTELLA

    Passa un quarto d’ora e Bonaventura finisce a terra per un contrasto con Faraoni. Fine della gara per lui, sostituito da Deulofeu, grande promessa del calcio ma un po’ troppo precipitoso e altrettanto impreciso. Poco dopo anche Faraoni è costretto a uscire sostituito da Angella.

    La difesa rossonera, come è ormai d’abitudine, perde palla, Hallfredsson la cattura, la passa a Théréau (a proposito, si pronuncia Tereò non terò) che batte Donnarumma, in una giornata no.

    I tifosi milanisti sono abituati a un secondo tempo scoppiettante della squadra di Montella, e invece no, continua a prevalere il sonno. Fino al 70′ quando De Paul mette ko De Sciglio, con un’entrata da dietro sulla caviglia, colpita con i tacchetti e piegata disastrosamente. Un fallo da rosso, se non da galera, vista la volontarietà  e anche l’inutilità, essendosi il milanista già liberato del pallone.

    De Sciglio non si rialza, l’arbitro non vede niente e quando il guardalinee riesce a farlo intervenire, estrae il cartellino giallo. E avviene il patatrac. Lo staff del Milan perde tempo a sostituire De Sciglio con Vangioni, che era già pronto e aspettava solo il via libera. Ne approfitta l’Udinese con lo stesso De Paul, il quale trova la strada libera e batte l’addormentato Donnarumma.

    Montella se la prende con i suoi collaboratori che hanno tardato a far entrare Vangioni, ma dovrebbe prendersela con sé stesso, visto che il capo dello staff è lui. Non ha urlato prima, quando serviva, ha urlato dopo quando ormai era inutile.

    Certo, a estrarre i cartellini è l’arbitro, apparso parecchio incerto durante tutta la partita. Se invece di ascoltare il guardalinee avesse potuto guardare la moviola, che in campo sono proprio gli arbitri a non volere, avrebbe sicuramente estratto il cartellino rosso e adesso si starebbe tutti a commentare un pareggio incolore dei rossoneri e un punticino insperato per i bianconeri.

    Il calcio è così, è inutile recriminare, dicono quelli a cui va bene tutto. Il calcio è così perché si vuole che sia così. E pensare che un abbonamento a Sky e/o a Mediaset costerebbe meno, molto meno dei sei arbitri scomodati per ogni partita. (Ard)

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